Dopo il grande e crescente successo degli ultimi anni, Angelo Pintus è pronto a tornare in tour nei principali teatri italiani: “C’è chi parla con il cane e lo fa mentre lo veste, c’è chi guida mentre manda messaggi con il cellulare e c’è chi vuole fare la rivoluzione ma la fa solo su Facebook, c’è chi parcheggia la macchina nel posto riservati ai disabili“tanto sono 5 solo minuti”. C’è chi festeggia il complemese, chi dice ciaone e chi fa l’Apericena. Ma soprattutto c’è chi crede che la terra sia piatta e probabilmente si è anche convinto che lacolpa sia di Silvio. Sono questi i piccoli segnali che fanno presagire un ritorno… quello dei Dinosauri. Amici miei, che ci piaccia o no, siamo “DESTINATI ALL’ESTINZIONE”.” – Con queste parole Pintus dà appuntamento ai suoi fan a marzo 2020. A grande richiesta si aggiunge al Gran Teatro Morato di Brescia una seconda data: sabato 28 marzo, dopo quella già annunciata di venerdì 27 marzo.

 

Acume, cinismo, visione disincantata e lucida sulle nostre esistenze, sulla società in cui siamo immersi, complici più o meno consapevoli di un imbarbarimento che sembra inarrestabile, sulla natura umana, locale e nazionale le cui caratteristiche emergono in modo più eclatante se messe a confronto con quelle di altri popoli. In “Destinati all’estinzione” tutto si sviluppa a partire da una traccia densa, concentrata e stabile sulla quale, in una pirotecnica improvvisazione organizzata, Angelo Pintus costruisce uno spettacolo brillante e divertente: quasi due ore di battute e risate coinvolgenti e senza interruzione. Pur giocando sulla concretezza più immediata e affondando a piene mani nel vasto repertorio di espressioni tipicamente locali, il comico triestino, si muove comodamente su un livello di astrazione notevole, facendo arrivare messaggi chiari e precisi in modo divertente e diretto alternando con intelligenza, dosi omeopatiche ma illuminanti di matematica più o meno elementare, con inviti precisi a non farsi abbindolare dalle informazioni che ci bombardano.

Tra una battuta e l’altra giunge chiara la sollecitazione a valutare, riflettere, nutrire a piene mani il cervello per sviluppare un senso critico mai cosı̀ necessario: non si può sempre distogliere lo sguardo e delegare l’impegno agli altri, perché “è il cittadino che cambia il paese”. 

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