Biografilm propone un lungometraggio musicale documentaristico molto interessate ed incentrato sulla controversa cantante M.I.A.. Artista di origine Tamil è emigrata da piccola Londra dove da Maya, acerba videomaker, è diventata un astro nascente del panorama musicale. Hip-hop, dance, elettronica e reggae Matangi – Maya – M.I.A è diventata, in poco tempo, un’icona musicale in tutto il mondo. Infatti, la pellicola mette in mostra l’evoluzione della donna da rifugiata londinese a causa della guerra in Sri Lanka a popstar.

La pellicola è diretta da Stephen Loveridge, amico di vecchia data di Maya, che ha filmato ogni cosa nella vita della vita di M.I.A. Loveridge ho girato tutte le scene in quanto amico ed ex compagno di corso di Maya. Infatti, la ragazza, prima di diventare cantante, frequentava corsi per diventare una filmmaker. La svolta è stata quando ha conosciuto Justine Frischmann, leader degli Elastica, grazie alla quale si avvicina alla musica. Da quel momento in poi inizia a proporre demo musicali ed in poco tempo diventa un vero e proprio fenomeno della scena rap.

MATANGI / MAYA / M.I.A. è un documentario ben riuscito e che riesce a muoversi sapientemente sia nell’ambito musicale che in quello biografico. Il giusto equilibrio tra queste due realtà conferiscono alla pellicola uno spessore e una completezza importante e offrono uno sguardo interessante ed esaustivo. La figura di M.I.A. viene raccontata senza filtri ed è uno sguardo interno, intimo, amicale che però mostra anche la vita privata e la sua controversa natura. Il soggetto viene raccontato a tutto tondo sia nel bene che nel male.

La costruzione narrativa è perlopiù fatta con uno sguardo diegetico molto forte in quanto le riprese provengono direttamente dal regista, amico di Maya, che “con occhio investigativo” la riprende costantemente e filma situazioni di alti e bassi. Riprese fatte a mano, sgranate, con pellicola e con una cinepresa perlopiù amatoriale. Il personaggio è consapevole di essere ripresa e spesso “dialoga” direttamente con la telecamera. La sposta e la muove egli stessa. Infatti, tutto ciò è nato come un progetto casuale che poi è stato trasformato in un film. La parte più interessante avviene nel montaggio dove viene effettivamente sviluppato il documentario. Loveridge utilizza, oltre alle proprie riprese, filmati presi ai vari network, video dietro le quinte di alcuni show, videoclip e immagini di repertorio videoripresi direttamente Maya. Attraverso flashback e flashforward si ripercorre la storia della giovane. Un montaggio ben gestito e che non frammenta l’azione e né tantomeno disturba la fruizione. In questo modo viene percorsa sia la storia biografica che quella della guerra in Ski Lanka, il cui conflitto ha creato una controversia tra M.I.A. e i media, in quanto rea di appoggiare i “terroristi”.

Alti e bassi, momenti piacevoli (le riprese dei videoclip) e momenti difficili (come le critiche dopo il concerto di Madonna al Superbowl). M.I..A è un artista cosmopolita e che nella sua musica ha mixato culture e sonorità provenienti da tutto il mondo. Africa, Asia, Sudamerica, culture meno note, spesso osteggiate che offrono spunti interessanti sia dal punto di vista umano che musicale. Maya, durante la lavorazione dei suoi dischi, ha attinto a tutto ciò e si è fatta promotrice di alcuni messaggi politici importanti attraverso le sue canzoni provocatorie. Si è battuta per i diritti civili ed ha osteggiato la guerra. In particolare, si è battuta per il conflitto civile del suo paese natio. Tale “intromissione” l’ha portata nell’occhio del ciclone mediatico. Infatti, i media l’hanno etichettata come  una radical chic, una simpatizzante terrorista, per i suoi commenti politici sull’oppressione della popolazione tamil e per il dito medio censurato alla telecamera mentre era ospite del Super Bowl.

MATANGI / MAYA / M.I.A. è un ottimo film documentaristico. Un ottimo lungometraggio che intrattiene, informa e mette in evidenza una figura carismatica e combattiva. In particolare, la pellicola emerge grazie all’equilibrio tra la storia biografica e quella musicale. Due entità gestite sapientemente in fase di montaggio, forniscono allo spettatore uno sguardo esaustivo su M.I.A. Il documentario ci mostra una donna combattiva, che ha sudato per ottenere il successo e che si è sempre dibattuta per le minoranze. Controversa, rivoluzionaria, il film mostra un’artista radicale, forte, contradditoria, attivista e che nonostante le sue numerose ambiguità è riuscita a rimanere coerente in ogni suo percorso.

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