Luigi Pirandello muore a Roma il 10 dicembre 1936 e nel suo testamento lascia precise disposizioni: «Sia lasciata passare in silenzio la mia morte. Agli amici, ai nemici preghiera non che di parlarne sui giornali, ma di non farne pur cenno. Né annunzi né partecipazioni. Morto, non mi si vesta. Mi s’avvolga, nudo, in un lenzuolo. E niente fiori sul letto e nessun cero acceso. Carro d’infima classe, quello dei poveri. Nudo. E nessuno m’accompagni, né parenti, né amici. Il carro, il cavallo, il cocchiere e basta. Bruciatemi. E il mio corpo appena arso, sia lasciato disperdere; perché niente, neppure la cenere, vorrei avanzasse di me. Ma se questo non si può fare sia l’urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra nella campagna di Girgenti, dove nacqui.» Ma le cose non andarono proprio così….

Leonora Addio, il nuovo film di Paolo Taviani, che torna per la quarta volta al Festival di Berlino, unico titolo italiano in competizione, racconta la rocambolesca avventura delle ceneri di Pirandello e il movimentato viaggio dell’urna da Roma ad Agrigento, fino alla tribolata sepoltura avvenuta dopo quindici anni dalla morte. E a chiudere il film, l’ultimo racconto di Pirandello scritto venti giorni prima di morire: “Il chiodo” dove il giovane Bastianeddu, strappato in Sicilia dalle braccia della madre e costretto a seguire il padre al di là dell’oceano, non riesce a sanare la ferita che lo spinge a un gesto insensato.

Leonora Addio interpretato da Fabrizio FerracaneMatteo PittirutiDania MarinoDora BeckerClaudio Bigagli, esce in sala il 17 febbraio, distribuito da 01 Distribution. Il film è una produzione Stemal Entertainment con Rai Cinema – prodotto da Donatella Palermo – in associazione con Luce Cinecittà, in associazione con Cinemaundici realizzato con il sostegno della Regione Siciliana – Assessorato Turismo Sport e Spettacolo – Sicilia Film Commission con il contributo del MIC – DG Cinema e Audiovisivo.

Regia, soggetto e sceneggiatura sono di Paolo Taviani, montaggio di Roberto Perpignani, musiche di Nicola Piovani (edizioni musicali Ala Bianca Publishing), costumi di Lina Nerli Taviani, scenografia di Emita Frigato, fotografia di Paolo Carnera e Simone Zampagni. Il film è stato girato in Sicilia e negli studi di Cinecittà.

 

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