Big Mouth è una delle serie animate più amate e seguite di Netflix. La crescente popolarità del prodotto ha portato, dopo due eccellenti stagioni, lo streamer ha ordinare un episodio speciale (di ben 42 minuti) incentrato su San Valentino: Big Mouth: Un San Valentino mostruoso. Lo show racconta di un gruppo di pre-adolescenti alla scoperta della loro sessualità.  Giovani ragazze e ragazzi alle prese con le loro disavventure sessuali.

Grazie all’humor e all’autoironia degli autori, Big Mouth è un prodotto animato adatto sia ai giovani che agli adulti. Divertente, strambo e con la finalità di educare sessualmente lo spettatore attraverso il ribaltamento di alcuni cliché più noti. Tabù, leggende e storie focalizzate a raccontare tutti gli aspetti delle relazioni sessuali (e amorose) avendo protagonisti che iniziano ad affrontare il cambiamento dei loro corpi. La nota divertente è il modo in cui vengono rappresentati tali questioni. Inoltre, l’istinto sessuale dai ragazzini viene guidato dai “mostri dell’ormone”, esseri che hanno il compito di aiutare i ragazzi a soddisfare le loro pulsioni. Ogni ragazzino ne ha uno, tuttavia, essendo trasfigurazioni delle pulsioni, non sono cosi perfetti e quindi sono pasticcioni e sempre “arrapati”.

Questo episodio speciale di San Valentino riprende la storia dei nostri protagonisti intenti a rimediare ai pasticci combinati nell’ultima puntata della seconda stagione. La più grande novità riguarda Nick che si vede assegnato un Mostro degli Ormoni, femmina, Connie che segue anche la problematica Jessi che continua a vivere un rapporto conflittuale con sua madre. Il ragazzino, infastidito dal fatto che il suo mostro sia femmina, vive un periodo di grande cambiamento in quanto inizia ad entrare dell’adolescenza, manifestando una sensibilità rara per un maschio. Andrew invece continua a combinare pasticci per riconquistare la sua amata Missy.

Narrativamente, l’episodio si apre in stile Modern Family con una storyline che sovente viene intramezzata da interviste dei protagonisti che ricordano come hanno incontrato il loro mostro degli ormoni e di come hanno imparato a conviverci. A parte questa novità, lo stile di Big Mouth rimane invariato e propone una comicità che gioca con la consapevolezza di essere un cartone animato, rivolgendosi direttamente allo spettatore, rompendo la quarta parete. Si tratta di una narrazione che cammina sul filo della diegesi e che manifesta un’abile costruzione archetipa, sfruttando un genere (animazione) per veicolare un prodotto che ha la finalità di educare intrattenendo. Il tutto con un humor grottesco, con personaggi indimenticabili e molto divertenti. Uno show completo e che utilizza in modo idoneo le possibilità dell’animazione, offrendo anche spunti musicali come se fosse un vero e proprio musical. A livello narrativo, lo speciale chiude l’arco della seconda stagione e si conclude con una risoluzione di tutte le questioni lasciate in sospeso. Tuttavia, da buona forma seriale, lo show chiude delle storyline

L’episodio si focalizza quasi interamente su San Valentino e perciò smonta e riadatta la festività alla propria mitologia interna, per costruire una storia atta per portare avanti gli intrecci dei protagonisti. Come di consueto per lo show, San Valentino, generalmente visto come un giorno romantico e positivo, viene ribaltato e perciò diventa il peggior giorno dell’anno per i protagonisti. Rispetto agli altri episodi, lo speciale si focalizza perlopiù su Matthew che da personaggio secondario e stereotipo dell’omosessuale, diventa il vero e proprio protagonista.  Un personaggio solo che trova conforto in Jessi, anch’essa sola ed isolata. Uno dei temi cardini dell’episodio è la solitudine, l’essere soli e sentirsi schiacciati dallo sconforto di non avere nessuno al proprio fianco. L’argomento viene tratto in modo ampio in quanto ogni personaggio vive diverse esperienze di solitudine. La pluralità di prospettiva è uno dei punti di forza dello show e anche in questo episodio speciale, tale caratteristica viene mantenuta intatta e rafforzata da una storia curata e ben sviluppata.  Gli atti sono gestiti in maniera ottimale e scaglionati da situazioni di semplice comprensione che danno il ritmo e portano avanti la narrazione (i continui ribaltamenti). Lo speciale porta avanti la storyline e compie un’ulteriore passo evolutivo nel progresso psico-fisico dei protagonisti che iniziano ad essere più consapevoli della propria sessualità.

Complessivamente, Big Mouth: Un San Valentino mostruoso è un buon speciale e si mantiene in linea con la serie. Divertente, graffiante e dall’humor particolare, lo show continua il suo racconto nelle pulsioni sessuali di giovanissimi alle prese con i primi approcci genitali. L’unico neo è che rispetto alle precedenti episodi, la dilatazione temporale a doppia non rende sempre fluida e convincente la narrazione. Troppo diluita e meno concentrata del solito, fa perdere all’episodio del mordente e il ritmo graffiante. Tuttavia, essendo distaccato e “speciale”, Un San Valentino mostruoso si rivela godibile e di intrattenimento. Forzato dal tema della festa, offre una storia meno incentrata sul sesso, ma più riflessiva e focalizzata sui sentimenti dei protagonisti. Quindi, sotto l’aspetto del ritmo e dell’umorismo graffiante, lo speciale perde in cattiveria. Nonostante ciò, Big Mouth rimane un prodotto interessante e da vedere.  

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata