Tom Hanks torna a collaborare con il regista Paul Greengrass dopo l’ottimo Capitan Phillips nella pellicola western Notizie dal mondo. Il lungometraggio è arrivato sulla piattaforma streaming Netflix a febbraio e si è confermato come uno dei titoli più interessanti per la stagione dei premi. Greengrass è un regista che sa gestire sapientemente il ritmo narrativo, l’azione cinematografica e anche con quest’ultima opera si dimostra un ottimo autore cinematografico in grado di spaziare su più generi. Notizie dal mondo è un western atipico, quasi crepuscolare, poco incline a scene d’azione che si concentra sulle relazioni umane, sulla convivenza e sulla diffusione delle notizie. Più votato all’avventura e al concetto di verità piuttosto che avere una struttura archetipa tipica del genere western. Tratto dal romanzo di Pauletta Jiles, pubblicato nel 2016, presenta una storia riflessiva, ambientata nel periodo della secessione, che presenta diverse sfumature anche all’attuale clima contemporaneo.

Tom Hanks interpreta il capitano Kidd che alla fine della Guerra di Secessione gira ogni cittadina del Texas per diffondere e leggere le notizie dei giornali in cambio di qualche moneta per vivere. A Wichita Falls si imbatte in una bambina, Johanna che non capisce la sua lingua e parla il kiowa. La giovane, di origine tedesche, è stata rapita e allevata dagli indiani che sono stati cacciati dalla loro terra natia. Dato che è rimasta sola, Kidd decide di farsi carico della ragazza e di riportarla dalla sua famiglia. Insieme intraprendono un viaggio di ben 600 milia.

Hanks si conferma ottimo e adeguato nel rappresentare una persona solitaria, di solidi principi, buona, riflessiva che ha assistito a tante sofferenze nella vita e ha subito numerose perdite. Ha dedicato gran parte della sua esistenza alla Guerra di Secessione e ora non ha più un vero posto dove trascorrere la sua vita. Senza più la moglie (morta quando combatteva la guerra), intraprende una vita solitaria, vagabonda, nomade per andare avanti, per tenersi occupato e per non dover fermarsi e pensare alla sua perdita. Alla sua vita mancata. L’incontro con Johanna lo cambia in quanto rappresenta un essere umano da proteggere da un modo anarchico, fatto di poteri forti, senza moralità e insicuro per le persone indifese. Decide di occuparsene, di aiutarla e per lei si addentra in un percorso tortuoso, in un’avventura lungo tutto il paese. Un viaggio estenuante e pieno di insidie. Nel loro cammino trovano persone pacifiche che si alternano a spregevoli esseri, pronti a tutto pur di ottenere il loro profitto, anche manipolando le notizie, la verità, per sfruttare cittadini ingenui e ignoranti. Johanna rappresenta per il capitano Kidd un’ancora, una possibilità di redenzione, una seconda occasione. Diventa quasi una sorta di figlia adottiva e tra i due si crea una sorta di relazione paterna.

Il capitano Kidd è una sorta di cantastorie, di storyteller moderno che non si limita a leggere le notizie, ma le enfatizza e le adatta in base al pubblico che si trova davanti. Ha una funzione molto importante che serve sia ad informare che ad intrattenere con qualità e colore. L’unica cosa che rimane invariata è la verità di fondo perché la notizia deve rimanere non manipolata. Ha combattuto la guerra e capisce che il paese ha bisogno di riappacificarsi, di rifondarsi e di trovare unità d’intenti. Filtra le notizie per cercare di compattare la comunità, per ridurre le distanze, proponendo notizie vicine ma lontane per far capire che “tutto il mondo è paese”. Il suo ruolo è quindi quello di unificare attraverso storie, quelle vere, quelle dei giornali. Johanna, oltre a rappresentare una seconda occasione per Kidd, si rivela importante per portare avanti il concetto di memoria in quanto è stato adottata dagli indiani che hanno cercato di allevarla e di fargli estirpare tutto il suo passato. Selvaggia e senza passato, deve imparare da zero e la sua storia è utile per far emergere la questione che “per scoprire la propria identità bisogna addentrarsi nel proprio passato”. È l’ennesima sfumatura che si rifà al paese dilaniato che per unità di intenti ha bisogno di attingere alle proprie radici per creare comunità e unione. 

Road movie atipico per le corde registiche di Greengrass in quanto nella pellicola emergono numerose scene riflessive, intime e malinconiche che si discostano dalle iperboliche e ritmate scene d’azione che ci ha abituato l’autore nelle sue precedenti opere. La relazione tra questi due esseri umani è il cuore di tutta la vicenda e perciò è una pellicola che si concede il giusto tempo per portare avanti dinamiche intense, emotive per instaurare una sorta di relazione padre-figlia. Fatta di silenzi, di sguardi che crea suggestione attraverso il panorama desertico e la musica. Sullo sfondo, per mettere in scene sfumature politiche gioca molto per allegorie e per rappresentazioni che mettono in parallelo l’allora post secessione con l’attuale clima divisivo post-Trump. Inoltre, indirettamente, si rifà a classici western di John Ford (in particolare Sentieri Selvaggi) dove una figura dalla forte fibra morale salve una giovane dal pericolo.

Il western classico è sempre stato considerato il genere principale per rappresentare per allegorie e metafore la società contemporanea statunitense, proponendo dinamiche che rimandano al clima politico e sociale contemporaneo. Notizie dal mondo conferma questo archetipo proponendo uno sguardo ampio che ha riflessi sull’attuale clima politico USA, in cui troviamo un paese diviso, sull’orlo del baratro che è indeciso su quale strada intraprendere. Ricostruirsi e trovare un’identità nazionale compatta.  Il film riesce molto bene a rappresentare una società tormentata, allo sbando che ha necessità di una guida, ma di quella giusta, di qualcuno in grado di farsi carico di loro nella maniera più onesta e diretta. Che si fa carico del paese e non dei propri interessi. Un paese che ha bisogno di verità e di identità.

Tom Hanks as Captain Jefferson Kyle Kidd in News of the World, co-written and directed by Paul Greengrass.

Notizie dal mondo si dimostra un buon lungometraggio che presenta numerose sfumature che si rifanno direttamente all’attuale clima politico statunitense. Sfrutta il classico cliché del parlare del passato per rappresentare questioni spinose dell’attualità. Un viaggio all’insegna dei buoni sentimenti che si focalizza nel mettere in mostra un protagonista di solidi principi etici e morali che funge da elemento positivo, da eroe, da guida, per l’intero paese. Pieno di spunti interessanti, ma che si rifà ad archetipi classici che seppur si rivelino ancora idonei ai fini narrativi, la pellicola è lenta ed è spesso ripetitiva, in cui troviamo dinamiche scontate, già viste, che, a livello di godibilità filmica, non colpiscono lo spettatore. Si guarda volentieri ma il film è privo di forza per portare impatto e veicolare in modo decisivo i numerosi valori che si fa promulgatrice. Fatta di concetti interessanti, ma alla fine, ci sono già numerose pellicole simili che mettono in risalto una riscoperta di quei valori cardini, positivi, a cui la società deve puntare.

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