Barry è la nuova serie dramedy della HBO. Si tratta di una serie televisiva di breve formato composta da solo 8 episodi di circa 25-30 minuti. Creata dall’attore comico Bill Hadel, in collaborazione con Alec Berg presenta una novità dell’attuale panorama seriale.

Il plot è molto semplice: Barry è un sicario, un serial killer che uccide le persone su commissione. Durante il suo ultimo lavoro a L.A. entra casualmente in una compagnia di attori di teatro e inizia a sognare di poter cambiare vita e di poter diventare un attore. Tuttavia, il percorso non sarà semplice perché il suo passato da sicario lo continua a tormentare e lo richiama costantemente all’azione.

L’incipit è molto semplice e basilare; non troppo originale ma rielaborato in una chiave inedita e per certi versi, fresca e innovativa. In particolare, lo show gestisce sapientemente l’ibridazione tra la commedia e il dramma. Per vocazione e per spunti bizzarri e grotteschi come una comedy, però, al suo interno, permangono elementi altamente forti e violenti, degni di un dramma a tinte rosse. L’equilibrio tra questi due elementi cardine sono la chiave del successo di Barry.

Lo stratagemma narrativo della compagnia teatrale, fornisce l’occasione di alternare sketch bizzarri a pretesti drammatici, dando vita ad una dramedy ottimamente scritta e realizzata. A livello di costruzione della diegesi è un elemento molto importante perché gioca sul sottotesto e sulla dualità tra “vita fuori dal palco” e vita reale. Continue entrate e uscite “dalla scena”, dal personaggio. Una figura che in questa serie assume un concetto più ampio in quanto cardine di questa meta-narrazione.

Il personaggio di Barry è costruito basandosi sullo stereotipo americano del “reduce dal fronte” che, svuotato, non riesce a trovare pace e ricostruirsi una vita. Privo di interesse, di amori e di un nucleo famigliare che gli fornisca stabilità psico-fisica, il suo personaggio apre finalmente gli occhi attraverso il teatro, la recitazione. Questo mondo è il simulacro ideale per crescere e creare un nuovo se; grazie al fatto che l’atto recitativo si basa tutto sulla rappresentazione di una parte, di un ruolo. Scoprire il proprio se incarnando altre persone, per “lasciarsi andare” e provare una nuova esperienza vissuta, fingendo di essere qualcun altro. Perciò, Barry, attraverso la recitazione, scopre che può essere un’altra persona. Un nuovo essere umano, libero dal passato e con un futuro roseo davanti a se. Non a caso, sia il futuro che il passato, sono evidenziati da continui flashback e flashforward; salti temporali che caratterizzano e danno spessore al personaggio di Barry che intraprende un vero e proprio viaggio nella sua costruzione. Una introspezione a tutto tondo, piena di sottotesti e di chiavi di letture multiple.

Gli attori provengono quasi tutti dal mondo della commedia; il “maestro” della compagnia teatrale è addirittura il mitico Fonzie della storica serie Happy Days, Henry Winkler. Lo stesso Bill Hadel è noto per le numerose commedie cinematografiche e, anzi, il più delle volte è stato “limitato” al ruolo di spalla.  Infatti, la serie gioca molto bene sulla dualità dei generi e, per certi versi, va fuori dalle categorizzazioni in quanto ibrida numerosi spunti narrativi: dramma, commedia, guerra, romanticismo. La parte comedy sta alla base del personaggio di Barry in quanto vive di momenti, di situazioni; ogni elemento divertente fa parte del suo essere, del suo mondo di sicario poichè cozza con il suo stile di vita da “ameba”.  Le parti divertenti sono anche raffigurate dal personaggio di Henry Winkler, professore della compagnia, che alterna mostra dei veri e propri siparietti giocosi e divertenti.

Barry è una produzione HBO passata sottotraccia ma che, alla fine, si rivela una delle migliori serie dramedy degli ultimi anni.  La sua costruzione narrativa permette un costante dialogo con lo spettatore. La forza dello show sta nel sovvertire e ribaltare i classici cliché, rielaborandoli in chiave nuova, e agendo per sottrazione, sottodimensionando i punti di svolta e il cliffhanger finale. Alternando momenti grotteschi di spunti comici ad alti attimi di violenza, presentano allo spettatore una storia dall’ambiguità morale. Il pubblico si ritrova a simpatizzare per Barry, noncurante, che si tratta di un sicario a sangue freddo. Un antieroe moderno, dalla moralità compromessa ma che riescono a simpatizzare con il pubblico.

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