La serie letteraria fantascientifica di The Expanse, ideata da James S. A. Corey (pseudonimo collettivo degli autori Daniel Abraham e Ty Franck), è giunta all’ottavo romanzo e si concluderà con il nono nel 2021. Saga di fantapolitica ed esplorazione, ha saputo intercettare varie forme e tendenze della fantascienza contemporanea e le ha combinate in un affresco epico ed emozionante, senza tuttavia mai rinunciare ad una certa ironia di fondo. Nel 2015 il canale via cavo Syfy ne ha tratto l’omonima serie televisiva, proseguita per tre stagioni fino alla cancellazione. Amazon Prime Video, intuendone il potenziale, ne ha preso in mano la gestione proseguendola per una quarta stagione, uscita nel 2019, e per una quinta, i cui primi tre episodi usciranno in blocco il 16 dicembre di quest’anno, per poi proseguire al ritmo di uno a settimana. Farà seguito una sesta stagione, che concluderà il corso della serie.

Basata sul quinto romanzo della saga, la quinta stagione inizia mostrandoci  i suoi più importanti personaggi alle prese con le proprie vite e con le conseguenze del drammatico viaggio avvenuto nella stagione precedente . Ritroviamo da un lato Naomi (Dominique Tipper), Amos (Wes Chatham) e Alex (Cas Anvar) che, in un modo o nell’altro, fanno i conti con il proprio passato; dall’altro Holden (Steven Strait), Avasarala (Shohreh Aghdashloo), Bobbie (Frankie Adams) e Drummer  (Cara Gee) che affrontano l’inquietante presente all’orizzonte.

La miriade di sfaccettature di The Expanse, sempre più evidente al susseguirsi delle stagioni, si estende anche agli imminenti nuovi episodi. Se all’inizio della serie la produzione, anche a causa del budget risicato, aveva allestito poche location specifiche, con il passare degli anni gli ambienti sono aumentati, diversificandosi nel contempo. La spiccata atmosfera noir degli inizi ha gradualmente lasciato il posto ad un clima space western nella terza e soprattutto nella quarta stagione. A non essere mai venuti meno sono stati lo humor, sempre dosato al punto giusto per alleggerire la visione, e la componente fantapolitica, con il fragile equilibrio da guerra fredda che rappresenta il più importante elemento di sfondo della serie.

Quest’ultimo elemento era però stato lasciato parzialmente in disparte nelle stagioni 3 e 4, sovrastato dalla componente esplorativa che ha finito, per forza di cose, col divenire una sorta di trait d’union tra le principali potenze in gioco. Ora, dopo gli sviluppi giunti serpeggiando nel corso della quarta stagione, si torna alla centralità del conflitto interplanetario, rimettendo in scena le atmosfere delle prime due in una versione “aggiornata”. Il tutto si intreccia con la storia dei millenni passati e con le potenzialità del nuovo futuro per creare una nuova svolta, che culminerà in una sesta stagione già vista dagli autori come un ottimo punto di chiusura.

Notevole in The Expanse è anche l’aspetto visivo. Le prime stagioni spiccavano nella scuderia di Syfy per la cura registica, che nonostante la scarsità di fondi regalava immagini di indiscutibile bellezza. L’arrivo di Amazon ha ovviamente contribuito in positivo sotto questo punto di vista, anche se forse a scapito dello status di riconoscibilità ed efficienza che The Expanse poteva vantare ai suoi inizi e che la rendevano il proverbiale “grosso pesce in un piccolo stagno”. Quel che conta davvero però è che il materiale di base possa ora essere adattato con molta più libertà, svelando di volta in volta le nuove e numerose carte dei suoi creatori.

Gli interpreti portano sempre avanti il loro ruolo in modo ottimale, per quanto la mancanza di alcuni importanti personaggi delle passate stagioni a tratti si avverta, con enfasi particolare su uno di essi. Ma, a parte questa nota di non troppo conto, non c’è veramente altro da dire in negativo su questi primi tre episodi, che mettono in moto una stagione di certo promettente, in grado di arricchire ulteriormente una tra le serie televisive sci-fi più interessanti degli ultimi anni. Anche quest’anno, buon viaggio.

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