Funesta è la notizia che ci è giunta nella notte. Il leggendario attore di cinema, teatro e televisione, Gigi Proietti si spegne questa notte a 80 anni! Ci lascia proprio oggi nel giorno del suo compleanno. 

Ricoverato da giorni in ospedale per accertamenti, è morto per scompenso cardiaco. Un infarto. 

Attore immenso, amato da tutti, un artista a 360° che per più di 50 anni ha recitato in memorabili produzioni cine-televisive. Tuttavia, l’attore romano è stato a lungo legato alla sua grande passione: il teatro. Mattatore indiscusso della comicità, Showman assoluto, camaleontico e versatile. Ha recitato sia in commedie (anche quelle musicali) che in drammi autoriali teatrali. Eclettico e brillante. Un’attore completo amatissimo dagli italiani. 

Nato a Roma nel 1940, Luigi Proietti dimostra sin da giovane età la sua passione per le arti, la musica e i teatro sperimentale. Nel 1970, casualmente, viene chiamato per essere il co-protagonista della commedia musicale di Garinei & Giovannini, Alleluja Brava Gente, dove recita al fianco di Renato Raschel.  L’opera ebbe notevole successo e portò Proietti alla ribalta. Da li in poi nasce la figura di mattatore, di one man show, una figura completa che si muove tra gag comiche e imitazioni con carisma e autorevolezza.  Nel 1976 debutta a teatro con l’opera assoluta, dove è il mattatore unico, principale, lo showman, in A me gli occhi, please. Produzione teatrale celebre, seminale per la carriera dell’attore che viene proiettata ai massimi livelli di popolarità. Proietti mostra tutti il suo ecclettismo e tutte le sue capacità in uno spettacolo cucito su misura per lui dove spiazza tra gag comiche, imitazioni, monologhi sofisticati e siparietti musicali.

Nel cinema, dopo varie apparizioni in produzioni come Il Nostro Campione (1954) di Vittorio Duse e Se permette parliamo di donne (1963) di Scola. A fine degli anni Sessanta partecipa anche in produzioni di livello come La virtù sdraiata (1969) di Lumet, Brancaleone alle Crociate (1970) di Mario Monicelli, Meo Patacca (1972) di Marcello Ciorciolini, La proprietà è un furto  (1973) di Elio Petri.

Tuttavia, al cinema, il ruolo memorabile, quello che sfrutta tutte le potenzialità comiche e attoriali di Proietti, avviene nel 1976 quando il regista Steno (Stefano Vanzina) gli affina un ruolo da protagonista insieme ad Enrico Montesano nel cult movie, Febbre da Cavallo. Una pellicola che ebbe molto successo e che sdoganò definitivamente Proietti nel cinema. 

Successivamente nella sua filmografia, ha recitato anche per Robert Altman nel 1978 in Un Matrimonio e per Ted Kotcheff in Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d’ Europa. Mentre nel 1994 collabora con il regista francese, Bertrand Tavernier in Eloisa, la figlia di D’Artagnan.

Al cinema si impegnò molto come doppiatore dove nel corso della sua carriera prestò la sua voce anche ad attori hollywoodiani celebri come Robert DeNiro, Dustin Hoffman e del primo Rocky, doppiando Stallone. Tuttavia, al grande pubblico, per il suo lavoro di doppiatore, che però gli permetteva di sfoggiare tutte le sue capacità vocali, è stato il doppiaggio del film di animazione Disney, Aladdin, dove proietti ha caratterizzato vocalmente il Genio della Lampada. Grazie alla sua bravura, tutti lo ricordano per quella produzione.  Negli ultimi anni, a livello di doppiaggio, è tornato alla ribalta per aver prestato la sua voce allo stregone Gandalf nella Trilogia dello Hobbit diretta da Peter Jackson.

In circa 50 anni di attivita’ ha cosi’ collezionato 33 fiction, 42 film, 51 spettacoli teatrali di cui 37 da regista, oltre ad aver registrato 10 album come solista e diretto 8 opere liriche.

In tv, nonostante partecipò in numerosi spettacoli di varietà, Gigi Proietti è ricordato per la fiction di raiuno, Il Maresciallo Rocca, produzione storica degli anni Novanta che è stata trasmessa dal 1996 al 2008. 30 stagioni in ben 5 stagioni  più una miniserie conclusiva che hanno reso Proietti ancora più popolare. 

Nel 2006 per celebrare i suoi 50 anni di carriera, ha portato a teatro la sua opera summa, il suo one man show totale, assoluto, Cavalli di Battaglia, uno spettacolo dove ha potuto ricordare ed evocare tutta la sua carriera. Un excursus unico, onesto, raccontato con la solita verve comica.  

Il teatro è sempre stata la sua grande passione e nel 1978 assunse, insieme a Sandro Merli,  la direzione artistica di uno dei teatri più celebri di Roma, Il Teatro Brancaccio. Attraverso la sua “scuderia” ha sfornato attoria celebri che sono diventati completi e popolari. Flavio Insinna, Chiara
Noschese, Giorgio Tirabassi, Enrico Brignano, Massimo Wertmüller, Paola Tiziana Cruciani, Rodolfo Laganà, Francesca Reggiani, Gabriele Cirilli e Sveva Altieri.

Il più noto è sicuramente Enrico Brignano che, seppur non al suo livello, ricorda molto Proietti ed è una sorta di erede della sua poetica. 

Si spegne uno dei più grandi attori del nostro cinema. Uno dei più completi e brillanti. Ci mancherà la sua bravura, onestà ed eccletticità. 

 

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata