Ancora una volta Netflix aggiunge al suo catalogo un film preso dalle sceneggiature inserite nella blacklist hollywoodiana, ovvero quelle particolarmente apprezzate ma mai realizzate. Questo, però, non è sempre sinonimo di qualità.

In questo caso parliamo di I am Mother, diretto dall’esordiente Grant Sputore, sulla sceneggiatura di Michael Lloyd Green e interpretato dalla giovane Clara Rugaard, Hilary Swank e Rose Byrne che presta la voce al robot Madre.

L’umanità è praticamente estinta, l’unica speranza per la sua sopravvivenza è una ragazzina cresciuta in un bunker da una madre robot. Essa si prende costantemente cura di lei in ogni aspetto della vita, preparandola al futuro, crescendola, facendola studiare e dandole la preparazione necessaria per crescere, in futuro, altri esseri umani, in quanto il bunker conserva numerosissimi embrioni della specie. L’equilibrio e questo stravagante rapporto madre-figlia vengono interrotti dall’arrivo di un inaspettato ospite dall’esterno, il quale sconvolgerà profondamente tutto ciò in cui la ragazza credeva.

Il tema centrale di I am Mother diventa quello sulla figura materna. La ragazza si troverà in mezzo a due figure materne completamente agli antipodi tra loro, venendo sbalzata prima da una parte e poi dall’altra, con lei anche lo spettatore. Un triangolo che può ricordare quello di un figlio adottivo che, ad una certa età, si trova a dover scegliere tra la madre che l’ha cresciuto e la madre naturale (della stessa specie nel caso del film) che irrompe nella sua vita dal nulla e senza aer partecipato alla sua crescita.

Ricordiamo, però, che ci troviamo comunque nel campo della fantascienza. Allora parliamo anche di guerre, robot e un mondo devastato. Il tutto all’esterno, perchè la gran parte del film è girato in un ambiente quasi monotono, asettico e studiato geometricamente nei minimi dettagli.

Il tutto ci condurrà ad un finale non privo di colpi di scena e importanti rivelazioni, facendo trovare la protagonista ad un bivio cruciale per il futuro della specie.

I am Mother è una pellicola, seppur non troppo complessa, ben riuscita e che spicca nel catalogo delle produzioni originali di Netflix di genere fantascientifico. Una sceneggiatura forse un po’ prevebile in certi punti, ma efficace, che ci racconta una storia ben scritta e ottimamente realizzata. Il film è stato presentato per la prima volta al Sundance Film Festival del 2019 e distribuito direttamente sulla piattaforma online a partire da giugno dello stesso anno.

 

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