Alla regia di questo sequel troviamo Rob Marshall, regista e coreografo statunitense noto prevalentemente per aver diretto alcuni dei più bei musical degli ultimi anni. Ha lavorato per anni nel mondo del teatro e si è costruito una carriera importante come coreografo per numerosi musical. Successivamente, debutta prima come regista televisivo e poi, nel 2002, ottiene la notorietà grazie all’incredibile successo del suo film di debutto, Chicago (2002). Il musical ottiene recensioni positive sia di pubblico che di critica e ottiene ben sei Oscar, incluso quello per Miglior Film. Marshall ottiene una candidatura per la regia anche se non ottenne la statuetta. Chicago si fece notare per i suoi graffianti e seducenti passi di danza e per le sue coreografia spettacolari in una storia dall’ambientazione storica all’insegna della malavita e del Jazz. La seconda opera è Memoria di una Geisha (2005), un’opera intima e dedita a valorizzare una storia prevalentemente orientale, adattando il popolare libro di Arthur Golden. Il film ottenne un buon successo e vinse ben tre statuette agli Academy Awards. Il 2009 segna invece il ritorno al musical, genere che ha consacrato la carriera cinematografica di Marshall con la rivisitazione americana dell’8 ½ di Fellini con l’opera Nine. Nonostante il grande cast, Nine fu uno dei più grandi tonfi commerciali degli ultimi anni. Questo tracollo costò quasi la carriera a Marshall che si riprese entrando a far parte della grande famiglia Disney dirigendo il quarto episodio della serie de Pirati dei Caraibi. Nel 2011 esce Oltre i confini del Mare, il più brutto lungometraggio delle avventure piratesche di Jack Sparrow che tuttavia introduce Marshall alla Casa di Topolino. Quest’ultima gli affida la regia di Into the Woods, un musical che frulla in chiave musicale e con una storia dark le celebri favole dei fratelli Grimm. Vista la macchina produttiva Disney e le capacità nel dirigere opere musicali, Into the Woods si rivelò un buon successo commerciale e diede la possibilità a Marshall di dirigere le attrici Emily Blunt e Meryl Streep che, successivamente, si sono aggregate al cast de Il Ritorno di Mary Poppins.

Lungo tutta la sua filmografia emerge un’abilità nel costruire opere musicali con storie girate in stile tradizionalistico/classico che hanno degli spettacolari momenti danzati (come da sua formazione da coreografo) e danno ampio respiro alle colonne sonore che spesso presentano canzoni orecchiabili e accattivanti. Ad esclusione di Chicago che opera su multi-piani e su una narrazione intrecciata, i suoi musical prediligono una forma lineare nella costruzione diegetica così come uno stile registico molto Hollywood Classica.

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