Si è conclusa da poco la seconda stagione della serie fantascientifica targata HBO, Westworld – Dove tutto è concesso. Per gli amanti della prima prova di questa serie televisiva, la seconda stagione è stata un’attesa senza tempo che, però, non ha deluso le aspettative. Gli intrecci narrativi, i colpi di scena e le domande potenzialmente infinite si sono presentate anche in questi nuovi dieci episodi che, ora dopo ora, hanno ampliato l’universo temporale e spaziale di Westworld spingendolo oltre i confini fino ad allora conosciuti.

Bernard (Jeffrey Wright) è sopravvissuto alla sparatoria di Dolores (Evan Rachel Wood) ma, è confuso: non ricorda dove, come e perché è sulla spiaggia o cosa sia accaduto dopo la morte di Ford. Al contrario, Dolores ricorda fin troppo del suo passato ed è decisa più che a mai a radunare un esercito per punire i suoi carcerieri. Maeve (Thandie Newton) ha abbandonato il suo piano di fuga: l’amore per sua figlia è troppo forte e, se deve lasciare il mondo della finzione per quello reale, lo deve fare insieme a lei. William (Ed Harris), meglio noto come “l’uomo in nero”, è ancora alle prese con i giochi ideati da Ford ed è sempre più propenso a concludere il gioco ma, alle sue regole.

Questi sono i quattro protagonisti del nuovo capitolo di Westworld – Dove tutto è concesso ma, intorno a loro si muovono nuove e vecchie figure, nuovi spazi, come il mondo giapponese dello Shogun e quello indiano Raj, e nuove linee temporali come quella che vede protagonista il vecchio Delos, finanziatore del parco. Come nella prima stagione, anche questa seconda prova lascia parecchi interrogativi aperti e quello che ci è concesso comprendere è molto poco.

Il finale di stagione, The Passenger, non ha lasciato dubbi su quale fosse stata la reale dinamica delle vicende passate ma, ha aperto tanti nuovi punti di domanda che forse verranno dissipati solo nel 2020, anno in cui sono stati previsti i nuovi episodi. Quello che ci è concesso comprendere alla fine di questa seconda stagione è che Westworld – Dove tutto è concesso è un capolavoro. La fotografia, la scenografia e il montaggio sono i pilastri di questa serie; la sceneggiatura e i dialoghi sono sempre al di sopra di ogni aspettativa e le capacità attoriali di tutti i protagonisti sono formidabili.

Il resto è ancora un grande labirinto dove ogni muro pone la stessa domanda: “Cosa accadrà?”. Cosa accadrà alla “donzella in pericolo” Dolores che ora sembra la versione potenziata di Terminator? Cosa accadrà a Bernard in questo nuovo mondo? Cosa accadrà a William vista la rivelazione dei post credit? Cosa accadrà a Maeve e alle sue abilità sovrannaturali? E, soprattutto, cosa accadrà a noi quando avremmo finalmente dissipato la matassa delle realtà, delle linee temporali e dei mondi di questo incredibile intreccio?  Forse, l’unica risposta possibile a questi quesiti è nelle parole della compianta Theresa (Sidse Babett Knudsen):

Sei abbastanza sveglio da capire che c’è un disegno più grande,

ma non abbastanza da vedere qual è.

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