Arriva su Netflix la prima parte della trilogia teen horror Fear Street, con una storia ambientata nel 1994, diretta da Leigh Janiak. Trittico molto atteso in quanto è l’adattamento in forma di lungometraggio di una delle trilogie più celebri dell’autore di Piccoli Brividi, R.L. Stine. I film, girati consecutivamente, usciranno con cadenza settimanale. Dopo la Part 1 1994, il 9 luglio uscirà la seconda parte ambientata nel 1978 e il 16 luglio la terza parte (1666).

Il progetto filmico

La trilogia di Netflix è ispirata a una serie di romanzi dell’autore R.L. Stine che da noi è noto per la longeva serie di libri brevi dell’orrore per adolescenti, Piccoli Brividi. L’intero ciclo di Fear Street è composto da ben 36 libri, ma in Italia sono stati pubblicati solo 12 titoli. Per cui è stato fatto un enorme lavoro di adattamento ed è stata costruito un percorso, un universo filmico, composto da tre parti ambientate in tre diversi periodi storici: 1994, 1978 e 1666, la trilogia è composta da tre storie horror concatenate che hanno come fulcro centrale la lotta contro il male scaturito da una strega malvagia (Sarah Fier).

In Italia, la trilogia è uscita con il nome di La strada della paura e si rifà al filone Piccoli Brividi come target. Anche se, come storie, presentano pesonaggi in fase di transizione tra la vita adolescenziale e quella adulta. Quindi il filone è pensato per essere letto dopo i Piccoli Brividi in quanto presentano storie più mature e per “grandicelli”.

Ambientazione

L’ambientazione è quella tipica degli Anni Novanta, quella dei primi centri commerciali, dei primi collegamenti con internet e dei walkman. Inoltre, è una decade dove iniziano ad affiorare le prime questioni di genere che però sono mal viste dalla bigotta comunità.

Shadyside è la tipica cittadina rurale americana che sembra vittima di una maledizione. Sembra sotto l’occhio di una entità malvagia e con costanza avvengono efferati omicidi in cui cittadini modello riversano una furia omicida e realizzano delle stragi. All’origine di questo male, c’è la leggenda della strega assetata di sangue, Sarah Fier, che avrebbe maledetto quella terra.

Incipit

La scena inizia si svolge in un centro commerciale ed è il luogo dove assistiamo ad un massacro da parte di un killer travestito da scheletro. Siamo nel 1994 e l’evento non sconvolge più di tanto la comunità che in passato ha già vissuto altri tragici eventi.

L’efferato massacro è perlopiù soggetto a scherzi e burla da parte di liceali che evocano la maledizione della strega Sarah Fier. Da questo momento in poi, la storia si concentra su Deena, un’adolescente lesbica che vive una relazione tira e molla con la fidanzata Sam, che si è trasferita nella cittadina rivale, Sunnyvale, su suo fratello Josh, un nerd che chatta su internet e fa parte di un circo che indaga sulle misteriose stragi di Shadyside, e su due suoi amici Kate e Simon. Quest’ultimi sono agli antipodi, lei popolarissima che però spaccia per mettersi da parte i soldi per scappare dalla cittadina di provincia, mentre lui tontolone e burlone ha a cuore solo le belle ragazze. 

La loro vita cambia quando improvvisamente diventano i bersagli del misterioso killer travestito da scheletro.

Tematiche

Il target è quello di adolescenti e young adult e perciò la storia si concentra su tematiche giovanili quali la sessualità, la scoperta di sé stessi, l’emancipazione dai genitori, la voglia di abbandonare il nido famigliare e la classica fase di transizione da adolescente ad adulto. Tutti argomenti tipici del filone teen che vengono sfruttate anche in questa pellicola horror. Infatti, ciascuno dei personaggi principali si porta in dote un determinato argomento. Tuttavia, non sempre queste tematiche vengono portate avanti e non tutte hanno una loro conclusione. Vengono utilizzate come elementi per costruire la psicologia dei protagonisti, per motivare le loro azioni e per offrirgli un arco narrativo più o meno definito.

In particolare, questa prima parte si focalizza sulla sessualità e sulla crescita personale. Il primo argomento viene trattato con la love-story Deena-Sam che vivono una relazione complicata in quanto lesbiche che vivono nel 1994. Si sono spesso scontrate sulla questione e le due si sono separate. La madre di Sam non vede di buon occhio l’amicizia intima con Deena e la ostacola, inoltre, la ragazza è indecisa sulla sua sessualità e inizia anche a frequentare i maschi per esplorare e comprendere meglio quale sesso preferisca. Questa tematica viene messa in risalto ma non viene esplorata più di tanto. Non ha grossi risvolti drammatici e viene utilizzata solo come contorno, come espediente per portare avanti dei legami tra personaggi che agiscono all’interno della diegesi. Quindi, il tema dell’omosessualità viene sviluppato in maniera superficiale ed è costruito in maniera grossolana e con cliché.

L’altro grande arco presente nel film, relativo all’indipendenza, lo vive il fratello di Deena, Josh. Quest’ultimo è un nerd che vive attaccato al computer, senza amici e senza saper essere in grado di vivere da solo. Si affida a Deena per mangiare e par altre cose. Sogno ad occhi aperti e l’esperienza l’aiuta a crescere come persona e, nell’atto finale, diventa più maturo ed emancipato.

Rielaborazione del genere horror

La trilogia attinge alla serie di romanzi per costruire una trilogia teen horror che ha cita diversi film cult dell’orrore e diventa quasi un compendio, un ripasso della storia del cinema horror poiché ogni trilogia avrà una storyline che cita apertamente cult del genere. Ci sono tantissime citazioni, più o meno dirette, ed in particolare, si rifà ad un capostipite del cinema horror come Scream. Tuttavia, ci sono altre grandissime citazioni e la parte 2 sarà sicuramente un omaggio a venerdì 13. La terza parte invece dovrebbe spiegare qualcosa di più sull’origine della maledizione della strega e avrà una citazione al cult Blair Witch Project.

Pochi brividi

Visto il target prevalentemente tarato sullo young adult, si sperava che il film avrebbe offerto maggiori brividi e maggiori momenti di tensione. In realtà questa prima parte non offre nessun momento di vero spavento. Non viene mai creata quella tensione paurosa e anche nelle scene di maggior climax emotivo, lo spettatore non è minimamente turbato dalla storia. Non c’è quella presa emotiva e non si sono grossi momenti di spavento. Pochissimo momenti di terrore; quei pochi sono derivanti perlopiù nei pochi e prevedibili colpi dell’atto finale, ma nel suo complesso, la storia non offre nessun brivido. La storia è semplice, prende, cattura ed intrattiene ma a livello di genere, Fear Street Part 1 non riesce a creare una vera atmosfera di terrore e di tensione. Le scene horror sono mal costruite e non hanno nulla di memorabile. Il film colpisce maggiormente per le sue venature comiche, dovute perlopiù allo variegato gruppo protagonista, ma gli manca quell’elemento pauroso per rendere il film davvero bello.

To be continued

Fear Street Part 1: 1994 ha grossissimi limiti di sceneggiatura, ma ciò che colpisce maggiormente è l’incapacità di creare spavento e un vero climax di tensione. I personaggi vengono sviluppati in maniera grossolana e funzionano in modo altalenante. Il film colpisce maggiormente per le sue trovate comiche e per le sue citazioni a cult del genere horror, ma nel suo complesso non colpisce del tutto e non ha momenti memorabili. Tuttavia, vista la sua breve durata e il target, la pellicola offre facile intrattenimento; soddisfa e attira. Può piacere ai giovanissimi che sono alla ricerca di un prodotto che mischia tante cose ed essendo una prima parte di tre, ci si aspetta un’evoluzione di maggior spessore nei prossimi capitoli.

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