La corrente elettrica è senza ombra di dubbio uno dei pilastri del mondo contemporaneo, un elemento che chiunque ormai dà per scontato. Giungere a questo livello di diffusione non è stato semplice; le origini dell’uso dell’elettricità su vasta scala vanno ricercate negli Stati Uniti di fine Ottocento, durante la cosiddetta guerra delle correnti. Nel mercato americano si stava cioè competendo per capire quale tipo di corrente elettrica sarebbe risultata più efficiente; la lotta era tra la corrente continua di Thomas Edison e quella alternata di George Westinghouse.

Edison – L’uomo che illuminò il mondo, diretto da Alfonso Gomez-Rejon, racconta l’evolversi di questa competizione. Edison e Westinghouse sono interpretati rispettivamente da Benedict Cumberbatch e Michael Shannon. Nicholas Hoult è Nikola Tesla, personaggio fondamentale negli sviluppi della guerra e in generale dell’intera scienza. Katherine Waterston e Tuppence Middleton interpretano rispettivamente Marguerite Erskine, moglie di Westinghouse, e Mary Stilwell, moglie di Edison prematuramente scomparsa.

Il titolo italiano è in parte fuorviante. Usare il solo nome di Edison e affiancargli anche un sottotitolo fa sembrare che il film sia nulla più che una biografia dell’inventore. Il titolo originale è in realtà The Current War, traducibile appunto come “La guerra delle correnti”. Non è un caso che sia stato scelto un titolo simile: il film descrive infatti la competizione in tutte le sue sfaccettature, concedendo pari spazio a Edison e Westinghouse menzionando anche i ruoli di Tesla e Samuel Insull (Tom Holland), fedele collaboratore di Edison e futuro magnate dell’energia.

Nonostante la bravura degli interpreti, vero punto forte del film, Edison soffre molto, appesantito da una sceneggiatura prolissa e da una regia senza estro. Va concesso che l’argomento non sia dei più facili da trattare, ma lo sforzo in questo caso non è bastato. Si è tentato di dare al film un tono dinamico e brillante, grazie anche alla fama di molti degli attori protagonisti, ormai noti al grande pubblico. Non si può tuttavia vivere di sola luce riflessa, e man mano che si prosegue nella visione il buio inizia a diventare sempre più intenso.

Il colpo di grazia arriva nel finale, quando The Current War si trasforma a tutti gli effetti in Edison – L’uomo che illuminò il mondo. Sebbene la guerra delle correnti sia alla fine stata vinta da Westinghouse e Tesla, è Edison ad essere dipinto come il vincitore morale. Poco prima dei titoli di coda, viene sottolineata la sua importanza citando l’onorificenza che porta il suo nome e gli onori funebri che l’America gli tributò. Non manca inoltre il tocco metanarrativo, che celebra la nascita del kinetoscopio, tra i primi meccanismi a permettere di osservare immagini in movimento. In chiusura, un anziano Edison sorride soddisfatto sulla poltrona di una sala cinematografica, come se il fatto di poter stare seduti a guardare un film fosse merito suo e di nessun altro. Un finale esageratamente parziale e quasi agiografico che mette il punto all’ennesimo tentativo di Hollywood di filmare l’infilmabile.

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