Un evento veramente speciale uscito il 16 maggio nei cinema The Space.

“Non eravamo protetti, non c’era un piano e le pallottole erano vere, ma fanculo, siamo andati lo stesso”
(Bruce Dickinson)

Il 14 dicembre 1995 è una fredda giornata d’inverno, soprattutto a Sarajevo, una città che da tempo è martoriata dalla guerra e sta vivendo il più lungo assedio della storia contemporanea. la gente muore per le strade a causa dei numerosi cecchini e delle bombe, i caschi blu dell’ONU cercano di proteggere i civili e risollevare la situazione, ma non sempre ci riescono.
In mezzo a tutti quegli orrori e sofferenze però la popolazione della città non rinuncia a vivere, sognare e fare arte, con qualsiasi mezzo a loro disposizione. E proprio dalla passione per l’arte, e in particolare per la musica, un ufficiale americano (Martin Morris) e un volontario dei vigili del fuoco britannico (Trevor Gibson), entrambi in servizio presso l’ONU, progettano un’impresa impossibile per risollevare il morale della gente e porre l’attenzione sulla situazione drammatica della città: convincere Bruce Dickinson, frontman della band heavy-metal Iron Maiden, e altri musicisti a fare un concerto proprio dentro la città assediata.
Un progetto assurdo considerando l’alto rischio di attentati e con i due eserciti rivali che si sparano continuamente dall’uno e dall’altro capo della città, ma i due “manager” non si perdono d’animo e la sera del 14 dicembre 1995, al BKC Musich Hall di Sarajevo, dopo un rocambolesco viaggio per portare Dickinson e gli altri dentro la città, il concerto si fa. E questo evento sarà fondamentale per la storia della città in quanto riuscirà a infondere speranza nella popolazione e a riunire, in un unico luogo, serbi ortodossi e musulmani che, per un momento, dimenticano di essere nemici. Un anno dopo questo evento, l’assedio avrà finalmente fine e la città potrà ricominciare a vivere.

La storia del concerto di Bruce Dickinson a Sarajevo è tanto bella quanto incredibile, una di quelle storie adatte per farci un film. Questo probabilmente sarà stato il pensiero di Tarin Hodzic, attore e regista bosniaco nonché autore del documentario Scream For Me Sarajevo in cui, per l’appunto, viene raccontata questa vicenda. Vincitore nell’edizione 2017 del Sarajevo Film Festival, in cui si è aggiudicato ben 3 premi (Premio Speciale della Giuria, Premio per i diritti umani e Premio del Pubblico ottenendo un punteggio di 4.98 su 5, cioè il punteggio più alto mai assegnato al Festival nei suoi 21 anni di storia), questo documentario non è solo la testimoninaza di un evento che, di per sé, è unico nel suo genere, ma è una vera e propria testimonianza storica di una città e del trauma che ha dovuto subire durante la guerra. Ma è soprattutto un racconto di speranza e di come l’arte possa diventare una forma di resistenza e una ragione di vita anche nelle condizioni più disperate.

Imamgine di repertorio durante il concerto di Bruce Dickinson a Sarajevo nel 1995-Immagine presa dal trailer su www.youtube.com.

Protagonisti del film, infatti, non sono solo Bruce Dickinson e gli artisti che accettarono di prendere parte al concerto nel BCK Music Hall, ma soprattutto gli spettatori che assistettero a quel concerto, molti dei quali, all’epoca teenager, sono poi diventati a loro volta musicisti affermati nel loro paese o hanno raccontato l’esperienza della guerra con altre forme artistiche. I loro racconti si uniscono a materiale d’epoca (filmati del concerto, immagini di reportage, found footage…) a cui fanno da sottofondo le canzoni degli Iron Maiden, ciascuna delle quali è scelta con un criterio ben preciso.

Ne viene fuori un racconto articolato su più punti di vista che fa capire l’importanza e la complessità di quel particolare momento storico, ma soprattutto getta una luce profonda su un conflitto che, a conti fatti, non ha avuto alcun vincitore ma solamente un gran numero di vinti, soprattutto tra la popolazione civile che non ha mai voluto quel conflitto. Ma il film di Hodzic è soprattutto un film di speranza e di amore per la vita. Un amore che si può (e si deve) esprimere soprattutto attrraverso l’arte, in questo caso anche con l’heavy-metal.

Il 16 maggio 2018 la catena di sale multiplex The Space ha deciso dunque di fare un bel regalo a tutti gli appasionati del genere programmando questo documentario all’interno della rassegna Extra cinema. Per chi si fosse perso l’evento, all’interno del sito ufficiale del film è possibile sia prenotare una copia del dvd, sia vedere il calendario delle sale in cui verrà proiettato. Sfortunatamente, a fronte di un gran numero di premi ricevuti, la distribuzione del film al di fuori della Bosnia è stata molto parcellizzata (a tal proposito ricordiamo la possibilità di organizzare proiezioni da parte del pubblico grazie al portale MovieDay di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo) e proprio per questo motivo la scelta di The Space di programmare la visione di questo film è stata più che mai apprezzata da parte del pubblico.
Si tratta certamente di un’opera da vedere poichè emblema di un certo periodo storico e una grande testimonianza artistica e umana allo stesso tempo. Adatto per gli appassionati del genere metal ma anche per il semplice spettatore curioso che ha voglia di vedere storie vere e appassionanti e che sicuramente non rimarrà deluso dalla visione di questo film.

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