Giungono al termine le terrificanti avventura di Sabrina, con questa quarta parte composta da otto episodi che segnano la conclusione definitiva per la serie Netflix. Un’ultima stagione all’insegna della spettacolarità, dell’horror e del intrattenimento per ragazzi coraggiosi e per amanti dell’orrore. Un addio che lascia l’amaro in bocca perché il prodotto ha un enorme fanbase e un sacco di estimatori che hanno apprezzato le avventure della teenager Sabrina Spellman. Un peccato perché si tratta di un prodotto notevole, di puro intrattenimento, ben fatto e che, potenzialmente, potrebbe ancora per tante stagioni. Lo show è basato sull’omonima serie di fumetti editi in Italia da Edizioni BD, scritta Roberto Aguirre-Sacasa.

La storia di questo nuovo ciclo di episodi comincia immediatamente dopo la conclusione della terza parte in cui Sabrina Stella del Mattino è stata incoronata Regina degli Inferi. L’altra Sabrina invece continua la sua “tranquilla” vita da teenager a Greendale. Le due non possono incontrarsi poiché rischierebbero di creare un paradosso in grado di distruggere l’interno universo. Nel frattempo, Padre Blackwood medita vendetta e, finalmente, è riuscito a liberare gli otto Orrori di Eldritch. Questi esseri cosmici sono in grado di distruggere l’interno universo e perciò toccherà alle Sabrine e al nutrito gruppo di streghe (oltre al Club della Strizza) combattere questi orrori per salvare il loro mondo.

Sabrina è depressa perché i suoi amici sono tutti fidanzati e lei si sente sola, senza più pericoli e avventure da condividere. Non ha più un ragazzo e la solitudine ricopre diverse puntate. Perciò, contravvenendo le regole, si vede di nascosto con Sabrina Stella del Mattino che diventa la sua migliore amica segreta. Le due, uguali ma diverse, uniscono le forze per combattere gli orrori. Questo espediente permette di presentare due protagoniste con personalità e situazioni simili ma contrastanti. Infatti, Stella del mattino è contenta della sua vita da Regina del Pandemonio e sta per sposare Caliban. Tra le due nasce un legame profondo che però non è in grado di cancellare la solitudine di Sabrina. Lo stratagemma serve anche per creare ansia nei confronti della vita di Sabrina poiché la loro presenza nello stesso universo porterà alla morte di una delle due. Tale momento non viene ben congegnato anche se il penultimo episodio, che riporta sullo schermo le zie “Originali” dello show, quelle della sitcom Sabrina Vita da Strega, è uno degli episodi più interessanti dal punto di vista narrativo. Divertente e pieno di citazioni che portano poi all’eterna conclusione dovuta al vuoto (il più potente e pericoloso orrore di Eldritch).

La storia si concentra prevalentemente sulle due Sabrine mentre i restanti co-protagonisti non hanno un’evoluzione ben definita. Anzi, sembrano quasi essere finiti ai margini della narrazione. Gli amici di Sabrina non hanno grossi momenti e rimangono piatti. Theo è ormai fidanzato con Robin e la loro storia prosegue senza palpitazioni e la medesima cosa succede a Harvey e Rosalin. Quest’ultima ha una minima evoluzione in quanto scopre di essere in realtà una strega veggente. Tuttavia, tale rivelazione viene fornita in modo grossolano, senza grossa sorpresa, come se fosse un elemento marginale. Infatti, la sua compartecipazione alla sconfitta degli orrori è pressoché nulla. La stessa cosa per le Zie che non hanno questi grandi momenti sensazionali. Erano il fulcro della storia; l’elemento di saggezza, mentre in questa quarta parte sembrano degli spettatori inermi che riescono a supportare la nipote con poco.

Questa quarta e ultima parte si rivela complessivamente deludente in quanto si conferma stantia, lenta, con una trama compassata e senza quel tocco di imprevedibilità e originalità che aveva caratterizzato le prime due stagioni. Già nella terza parte si era notato un certo rilassamento narrativo in cui venivano proposti gli stessi stratagemmi diegetici senza mostrare quel tocco graffiante, pauroso ed intrigante. Un depotenziamento confermato in questa parte conclusiva in cui la storia è stata costruita in modo grossolano e raffazzonato. Non c’è una coesione ben definita e ci sono tante tipologie narrative che cozzano tra di loro. C’è un universo parallelo e, spesso, c’è una sorta di narrazione “profetica” quasi in flashback, a scandire il destino di Sabrina. La storia si focalizza interamente su Sabrina, ma senza i personaggi di supporto, che sono scritti in maniera superficiale e senza un vero percorso evolutivo, la storia sprofonda e risulta piatta. Si nota che la serie non aveva più nulla da offrire e che il grosso del lavoro sui personaggi era già stato fatto. Le storyline principali vengono chiuse ma il mondo è forzato, sbrigativo e inconcludente. Si evince una certa fretta. La stessa Lilith, villain ed elemento ambiguo di rilievo, viene tenuta ai margini e con un proprio arco narrativo pressoché insoddisfacente che non porta nulla alla macro storia diegetica della serie. Ci sono tante situazioni che anziché stuzzicare, confondono e inceppano il ritmo narrativo che non decolla mai. Gli episodi sembrano durare in eterno e l’unico elemento di coesione sono gli Orrori di Eldritch. Tanta noia e poco intrattenimento. Nella sua conclusione manca quel climax emotivo che confà ad una conclusione. Non c’è palpitazione, paura verso la sorte dei protagonisti e manca calore. Il finale lascia tante domande aperte e poche risposte. Una risoluzione frettolosa che non soddisfa nessuno. L’unica cosa buona è che in questa parte finale gli autori hanno virato in modo prepotente sullo spatter horror e ci sono tanti momenti di quel filone dell’orrore, anche se in realtà non aggiungo nulla di nuovo. Un peccato perché la serie avrebbe meritato un finale meritevole.

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