Arriva in streaming, su Prime Video, il film sci-fi La Guerra di domani del regista di Lego Batman, Chris McKay con Chris Pratt. Una pellicola fantascientifica improntata sull’azione, sulla spettacolarità, che gioca sul flusso temporale per dar vita ad una storia incentrata su una relazione padre-figlia. Parla di seconde possibilità ed è una storia di rivalsa. Dal ritmo incalzante, a livello narrativo sembra quasi un compendio dei più bei film sci-fi usciti negli ultimi anni.

L’incipit

Dicembre 2022, durante la finale dei Mondiali di Calcio, il mondo viene sconvolto dall’arrivo di viaggiatori nello spazio; esseri umani che arrivano dal 2051 e che sono tornati indietro nel tempo per reclutare civili per combattere una misteriosa guerra aliena. Dan, un docente di biologia ed ex militare che sogna di far carriera e compiere qualcosa di interessante nella sua vita, e Muri, sua figlia, assistono all’evento in diretta tv.  L’umanità è vicina all’estinzione e così i governi mondiali organizzano una massiccia leva militare. La vita della famiglia di Dan cambia quando viene reclutato per partire nel futuro in una missione di 7 giorni.  

Le dinamiche al centro della storia

La pellicola ha una premessa molto intrigante e dall’alta attrattività. Un espediente sci-fi classico unito al viaggio nel tempo. Quest’ultimo viene sfoggiato come incipit come cornice, come motore per l’intera storia. Ha una funzione ben precisa e le sue regole sono spiegate e gestite in maniera semplice. Il fulcro non è il domani ma è il presente, l’oggi, il 2022.  Il climax emotivo cresce sempre più e la costruzione diegetica è ben equilibrata. Ci sono scene d’azione spettacolari, ma non viene tralasciato il fattore umano che è il cuore pulsante dell’intero lungometraggio. All’interno del film infatti troviamo Dan come fulcro centrale che funge da catalizzatore per mettere in scena una relazione padre-figlia e un contrasto padre-figlio (Dan ha una relazione complicata con suo padre che l’ha abbandonato da piccolo e che ora, da nonno, riemerge nella sua vita). Dan e sua figlia Muri sono legatissimi ed insieme hanno la passione per la scienza. L’elemento scientifico è fondamentale per l’intera storia che presenta dinamiche di scoperta, di ricerca che però vengono mantenute sintetiche, semplici e di facile comprensione.

Le stranezze dei viaggi nel tempo

Ogni volta che si scomodano i viaggi nel tempo, alla lunga, emergono bizzarrie e paradossi. Anche in la guerra di domani sono presenti delle dinamiche “paradossali” che però servono per portare avanti l’arco narrativo del proprio protagonista. Dan viaggiando nel futuro incontra sua figlia Muri da adulta che è diventata un elemento importante per la ricerca biologica per lo sterminio della razza aliena. Dopo un po’ di scetticismo dovuto al paradosso temporale di trovarsi l’uno di fronte all’altro, i due iniziano a conoscersi e Dan viene messo a conoscenza che in futuro la loro famiglia subirà forti momenti drammatici e che la loro vita non sarà mai più uguale a quella vissuta pre arrivo degli uomini del domani. Il loro incontro è il perno centrale dell’intero film, lo snodo focale, il punto di non ritorno che fa scattare quei meccanismi narrativi di presa di coscienza per il protagonista. Dan vuole salvare il suo futuro e vuole mantenere invariato il legame padre-figlia. Gli scatta l’idea che se riesce a salvare l’umanità dall’estinzione, di conseguenza, riuscirà a salvare sua figlia.

L’originalità non conta

Il film non spicca per originalità in quanto attinge da diversi film cult del genere sci-fi per costruire la sua storia, focalizzata su un microcosmo famigliare. Infatti c’è una spruzzatina di Aliens, il cuore e il paradosso temporale di Interstellar, l’azione adrenalinica di Edge of Tomorrow e trovate da sci-fi classico prese dal culto La guerra dei Mondi.

La guerra di domani frulla tante cose e riesce ad offrire un puro intrattenimento in quanto amalgama il tutto in modo omogeneo e con una buona dose di divertimento. Vivace, diretto e lineare nella sua storia. La mitologia è semplice e spiegata in pochi passaggi. Canonico come film sci-fi, non presenta nulla di sconvolgente, ma la sua forza sta nel fatto di costruire una storia lineare, onesta, che si destreggia molto bene fra azione, dramma e momenti di comicità. Funziona e tutte le dinamiche prendono e intrattengono con efficacia lo spettatore. La storia si dirige in un preciso binario e la narrazione è frutto di azione-reazione.

Il film ha una buona sceneggiatura; non c’è un elemento che stona e qualsiasi cosa venga presentata all’interno del film ha il suo perché. Nulla viene lasciato al caso e c’è una giusta alternanza tra scene d’azione con momenti intimi e sprazzi divertenti che sdrammatizzano e alleggeriscono la forte componente drammatica.

La guerra di domani è un ottimo prodotto fantascientifico, completo, in grado di intrattenere e di offrire un arco narrativo interessante per il suo protagonista. Piena di scene d’azione e di spettacolari effetti visivi, il lungometraggio è ben amalgamato e bilanciato. Si guarda con passione e le dinamiche con i vari personaggi sono sviluppati in maniera organica. Ogni personaggio viene messo in evidenza da una solida sceneggiatura e ogni elemento viene inserito con uno scopo ben preciso che serve a portare avanti la narrazione. Seppur sia un film focalizzato sul suo protagonista, la storia propone un variegato groppo eterogeneo che permette di creare vari legami emotivi in quando ognuno di essi ha motivazioni di facile comprensione. La tensione viene gestita a dovere e c’è un forte climax emotivo dovuto al legame padre-figlia. Non proporrà nulla di nuovo e originale al genere ma, complessivamente, si rivela una pellicola compendio di vari cult sci-fi e da vita ad una storia appassionante, godibile e che centra il suo scopo: intrattenere.

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