Negli ultimi anni il mondo dei videogiochi è entrato in modo pressante nel mondo cinematografico con produzioni ad alto budget di property videoludiche che hanno fatto il salto sul grande schermo. Alcuni prodotti hanno faticato (Mortal Kombat) mentre altri, nonostante le critiche, hanno dato vita ad una longeva serie filmica (Resident Evil). Il confine tra questi due poli, cinema e videogiochi, si è sempre più assottigliato e c’è stata una forte contaminazione. In particolare, i moderni giochi per console hanno attinto massicciamente alla narrazione filmica per creare prodotti open world, con narrazioni stratificate e con intrecci complessi, con grafiche ultra-spettacolari e iper-realiste. Alcuni videogiochi sembrano quasi dei film interattivi con coi interagire in prima persona e perdersi in un macro-universo narrativo ricco di spunti e possibilità. Il cinema è grosso modo rimasto lo stesso, sono cambiati i mezzi di fruizione del prodotto filmico, ma nel suo complesso la prospettiva univoca è rimasta. Per questo c’è la necessità di strutturare la storia e caratterizzare i personaggi e i vari intrecci tra essi. Tra i numerosi franchise videoludici che hanno deciso di compiere questo ulteriore passo verso il grande schermo, troviamo la property Capcom, Monster Hunter. Si tratta di una celebre serie videoludica action fantasy molto popolare e dall’ampia mitologia e perciò è idonea a poter dar vita anche da un franchise cinematografico. A compire nell’impresa è stato scritturato lo sceneggiatore/regista della fortunata serie filmica di Resident Evil, Paul W.S. Anderson per guidare un cast ibrido americano/giapponese per un’epopea filmica ricca di scene d’azione e di… mostri giganteschi!

Un nucleo congiunto di forze armate statunitense, a causa di una tempesta, viene catapultato in un misterioso deserto pieno di esseri mostruosi. I militari sono capitanati da Ranger, il capitano Artemis che tenta in tutti i modi di salvare i suoi compagni. Ad aiutarli giunge un misterioso guerriero che li aiuta a sconfiggere i mostri, ma il loro cammino è solo agli inizi e si dovranno scontrare con numerose, temibili, creature.

Il lungometraggio è molto fedele al materiale di partenza mantenendo lo spirito, le peculiarità, il nucleo di protagonisti e la ricca mitologia. Votato all’azione e alla spettacolarità, il mondo fantasy parallelo al nostro è reso molto bene dal punto di vista degli effetti speciali e la sua costruzione, seppur semplificata e ridotta all’osso, viene presentata con semplicità e convinzione. I combattimenti con i mostri sono davvero ben coreografate e ritmate. Spettacolari e occupano gran parte della durata del film. Ci sono poche interazioni con i vari personaggi, ma il cuore rimane focalizzato all’uccisione di questi mostri giganteschi. Un survival movie fantasy ricco di azione e di mostri giganteschi che hanno un concept design soddisfacente e sono visivamente sublimi. Perciò, le premesse dell’ossatura dei videogiochi sono mantenute anche se ci sono delle licenze poetiche che il regista si è preso per rendere la storia più fluida e scorrevole. Nel suo complesso però è fedelissimo e ci sono tante dinamiche che faranno piacere ai fan come le armature, le mosse e le combo tra i due protagonisti che mischiano vari elementi come fuoco, tuoni e fulmini per uccidere i vari mostriciattoli.

La costruzione narrativa avviene quasi a tappe in cui seguiamo la prospettiva di Artemis che deve sopravvivere in questo mondo di mostri giganteschi. Ogni suo step è calibrato per crescere il suo personaggio e portare avanti la storia e il suo arco narrativo. In questo percorso viene aiutata da questo misterioso guerriero e con lui inizia a relazionarsi nonostante le difficoltà comunicative. Tra i due si creano dei siparietti molto divertenti che funzionano, derivanti dalla loro difficoltà di comprensione, e le dinamiche tra loro due sono sicuramente un punto di forza del film in quanto smorzano l’incessante mole di scene d’azione. Spezzano il ritmo e danno respiro, oltre che a sfaccettare lievemente i due protagonisti. Iniziano come due estranei, si odiano, si scontrano, si conosco, si alleano e per Artemis funge come maestro, come guida per sopravvivere in quel mondo ostile. Poi, pian piano che la storia evolve, il percorso dei protagonisti si amplia e da survival movie si passa ad un action fantasy in piena regola con una missione chiara, con un obbiettivo da raggiungere e con un drago. La struttura pertanto ricalca una sorta di “next level” per i vari protagonisti che superati i vari ostacoli arrivano all’ultimo livello, quello finale, risolutivo che può chiudere definitivamente il cerchio per l’arco narrativo dei protagonisti. A livello di sceneggiatura ci sono delle pecche, delle abbozzature poco chiare sul mondo fantasy, ma tale mancanza non intacca la godibilità del film che si rivela puro intrattenimento. Forse i fan avrebbero preferito concentrarsi maggiormente sul rapporto cacciatori/mostri mentre il film predilige focalizzarsi sul rapporto tra i due protagonisti. Sicuramente, vista la storia, ci sarà occasione per espandere la ricca mitologia e portare avanti anche quella sfaccettatura in un evitabile sequel (visto il finale aperto).

Complessivamente, Monster Hunter si rivela un film più che soddisfacente. Le premesse di fedeltà al materiale originale vengono mantenuti e Anderson, pur semplificando la storia e le dinamiche, riesce a confezionare un film ricco d’azione che funziona, piace ed è puro intrattenimento scorrevole in grado di divertire.  Passato in sordina, ma in realtà è un buonissimo prodotto basato su una property videoludica. Logico che rimane un prodotto basato su una serie incentrata sui mostri e sull’azione, pertanto è palesemente ingiusto aspettarsi una trama piena di intrecci articolati. L’azione rimane e rimarrà l’elemento preponderante e, fortunatamente, questo lungometraggio soddisfa appieno tale elemento con scene mozzafiato e spettacolari. Al di là delle aspettative, la pellicola, seppur con numerosi deficit di script, è un buon primo capitolo di un’eventuale franchise dall’ampio potenziale con una mitologia ricca e accattivante che potrà rivelare delle belle sorprese in futuro.

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