Il cinema è pieno di cineasti che sono entrati a far parte della storia dell’arte cinematografica. Spesso perché hanno ottenuto riscontro della critica, vincendo magari degli Oscar, oppure perché hanno realizzato pellicole che hanno avuto un forte riscontro di pubblico. Altri magari sono entrati a far parte dell’olimpo del cinema per episodi o per casualità. Difficile trovarne uno più bravo degli altri, ognuno ha le proprie preferenze e, seppur ci siano cineasti più importanti degli altri, l’arte cinematografica è soggettiva e agisce sulle parsone in maniera differente. Il cinema è ampio e variegato ed è catalogabile perlopiù per genere, per magro-categorie che servono per inquadrare un determinato prodotto filmico. John Ford è noto per il western, Hitchcock per i thriller e così via. Per quanto riguarda il fanta-horror, il fantastico, uno dei registi più noti, entrato ormai nella leggenda, è sicuramente John Carpenter, il regista statunitense che ha segnato in maniera indelebile il genere con film cult come La Cosa, Halloween, Essi Vivono, Christine, 1997: Fuga da New York. Cineasta “artigiano”, pratico, innovativo, politico, che ha saputo ibridare molto bene la fantascienza con l’orrore portando un’aria d’aria fresca nel panorama cinematografico. Sotto certi aspetti è stato un regista atipico, all’avanguardia, sperimentale che nella sua carriera ha sempre rischiato e ha realizzato un film diverso dall’altro, apportando sempre qualcosa di nuovo alla sua poetica. Carpenter non ha mai ottenuto il successo commerciale e ha sempre lottato per realizzare i propri lungometraggi. Figura artistica completa (è anche un grande musicista) che è stata “riscoperta” negli anni in quanto le sue pellicole sono diventate pop e sono entrate nella memoria collettiva di tutti diventando dei veri e propri cult.

Ormai “in pensione”, è giusto tirare le somme (e le fila) della carriera di John Carpenter mettendo in risalto gli aspetti che hanno segnato la storia del genere e che hanno portato l’autore ad essere considerato uno dei più brillanti cineasti del fantastico. Tra i libri che sono stati pubblicati sull’autore, c’è il volume di Edoardo Trevisani, recentemente pubblicato da NPE Nicola Pesce Editore, dal titolo John Carpenter: Il regista da un altro mondo. Saggio monografico che analizza, in ordine cronologico film dopo film, la carriera del regista statunitense soffermandosi sulla sua poetica e sugli aspetti più importanti della lavorazione dei suoi film. Lo scritto è una panoramica esaustiva sull’emozionante (e travagliata) carriera artistica di Carpenter. Un resoconto appassionante che lavora sia per mettere in evidenzia le peculiarità delle sue produzioni che ad analizzarne l’importanza post e pre uscita cinematografica. Vengono sviscerati aspetti storici, di genere e di lavorazione per offrire uno sguardo a 360° sulla carriera del regista. Un resoconto avvincente, pieno di elementi che soddisfano qualsiasi aspetto.

Il libro adotta una struttura narrativa a filmografia per scandire in maniera cronologica e semplice la carriera del regista. Si può leggere tutto di un fiato, come un viaggio appassionante sul mondo Carpenter oppure ci si può concentrare sulla lettura relativa al singolo film.  Quindi può essere utilizzato come enciclopedia, come compendio, pratico e veloce per immergersi in un lungometraggio ben preciso del cineasta. Questa duplice chiave di lettura è sicuramente il punto di forza del libro che si legge con passione ed invoglia a guardare (o riguardare) i film. Infatti, la soluzione migliore per godere maggiormente degli scritti del libro è quella di guardare prima i film e poi leggere l’apposito micro-saggio. In questo modo, si comprende maggiormente l’arte di Carpenter in quanto il volume mira ad una riscoperta e a soffermarsi su quegli aspetti atipici, rivoluzionari che hanno fatto parte della sua carriera. Un altro punto di forza del volume è che Trevisani non si sofferma solamente ai film cinematografici, ma ha uno sguardo completo, mettendo in luce anche film minori (televisivi) che vengono riportati in auge e approfonditi con nozioni interessanti, poco citate nelle opere sul cineasta.

Volume saggistico a filmografia imperdibile per ogni appassionato del regista cult che è adatto anche per neofiti che voglio approcciarsi per la prima volta sul regista. I fan del cineasta, che magari saranno già a conoscenza della maggior parte delle informazioni riportate nel libro, potranno sicuramente apprezzare uno sguardo omnicomprensivo adottato per le analisi dei singoli film. Il libro è ricchissimo di particolari, di analisi, di confronti di generi e di aneddoti. C’è davvero tanto materiale che sicuramente arricchisce il lettore che a fine lettura si ritrova ad avere una conoscenza approfondita della cinematografia di John Carpenter.

Approfondito, pratico, scritto in maniera comprensibile e in un modo che appassiona la visione dei film, John Carpenter: Il regista da un altro mondo raggiunge il suo obbiettivo di far riscoprire un cineasta leggendario che, purtroppo, spesso finisce sempre fuori dal cerchio più importante degli autori del cinema che conta. Il libro è in grado di sfaccettare brillantemente tutti quegli aspetti geniali e peculiari del cinema di John Carpenter per avvalorare la sua tesi che, nonostante sia un autore sottovalutato, in realtà ha portato al cinema (e al cinema di genere) un valore inestimabile, i cui film sono diventati oggetti di culto e le cui opera hanno segnato una miriade di spettatori e di futuri filmmaker. Un autore talmente all’avanguardia, con punte quasi futuriste che sembra proprio venire da un altro mondo.    

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