Anni dopo la conclusione della serie, Breaking Bad, Vince Gilligan torna nel mondo da lui creato per mostrarci che fine abbia fatto il secondo grande protagonista dello show AMC, Jesse Pinkman. La serie si concludeva con la risoluzione della vita di Walter White senza portare a compimento la storia su Jesse. Dopo anni, tutti i fan potranno finalmente scoprire che fine abbia fatto Jesse all’interno dell’epopea di Breaking Bad.

Il lungometraggio, girato in segretissimo, tiene un buon ritmo narrativo e presenta una storia dove si alternano due piani temporali: passato (che si collega direttamente alla linea temporale della fine della serie) e presente (quello diegetico della storia). Attraverso flashback riprendiamo l’intreccio narrativo dell’epopea di Jesse. Da recluso dallo Zio Jack, il giovane riesce a scappare con la Chevrolet El Camino verso la libertà. Ovviamente, la strada da percorrere sarà tortuosa e piena di malinconia. Durante il suo cammino incontra tante facce conosciute nella serie. Luoghi, situazioni e “mix di genere” (tra western, crime e drama) sono pregne dello stile di Breaking Bad e ricordano a tutti la potenza espressiva, visiva e tematica della serie.  

Il film è profondamente orientato a piacere ai fan della serie televisiva. All’interno della storia ci sono tanti rimandi alla sua mitologia ed è costruito in maniera da fare da ponte con la serie e concludere la storyline di Jesse. Mette una conclusione definitiva alle poche domande lasciate in sospeso dallo show e soddisfa in maniera esaustiva lo spettatore proponendo una vicenda dal ritmo incalzante e di puro intrattenimento. La pellicola gioca molto sull’effetto nostalgia e così anche il protagonista vive uno stato di compensamento emotivo dovuto all’inaspettata fuga verso la libertà dopo la prigionia.  A livello narrativo, l’emozione presente è quasi nostalgica in quanto Jesse ricorda spesso, indirettamente, la sua vita con Walter White, prima di dirgli addio definitivamente. Addio, sia per il protagonista del film che per lo spettatore in quanto entrambi salutano e mettono, per sempre, la parola fine a una delle mitologie seriali più belle degli ultimi anni.  

El Camino non è una storia scoppiettante, ma è piena di emozione e di riflessione. Meno infuocata come “puntata lunga” della mitologia di Breaking Bad, tuttavia offre una risoluzione efficace e in linea con la serie. Umana e razionale, la storia non stravolge il personaggio e perciò propone una vicenda drammatica intimista con una risoluzione efficace e in linea con le premesse.  Il viaggio del protagonista è carico di tensione emozionale che porta lo spettatore a centellinare le lacrime in vista del fatidico addio. Una conclusione definitiva per l’epopea di Breaking Bad con una storia d’evasione intima, poetica e toccante.

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