Zombie movie, splatter, commedia, fantascienza. Potremmo dire che I Morti non Muoiono ha tutti questi elementi. Un coacervo di citazioni e riferimenti con un cast composto da vecchie glorie (come Bill Murray, Tom Waits, Steve Buscemi e Danny Glover) e, in generale, attori cari al cinema di Jim Jarmusch.

Le vicende ci sono presentate dal personaggio di Tom Waits, un eremita, una sorta di lupo solitario che si mantiene al di fuori della società, vivendo nel suo mondo e che osserva da lontano quello che succede nella cittadina di Centerville. Qui i morti si sono risvegliati (primo tra tutti uno “zombesco” Iggy Pop), causa lo spostamento dell’asse terrestre per colpa di una multinazionale, e la situazione non può che peggiorare (come ricorda continuamente il personaggio di Adam Driver).

Il messaggio del film non è solo anti-Trump (da notare il cappellino con la scritta “Keep America white again” indossato da Buscemi), quindi inerente alla contemporanea politica americana, ma si fa veicolo di un sentimento ambientalista e, soprattutto, di denuncia all’odierna società consumistica in generale. Un omaggio, insomma, a quel cinema tanto caro a George A. Romero. Ma se in Zombi (Dawn of the Dead) i morti risvegliati assaltano un centro commerciale, qui i morti che non muoiono hanno come unico scopo, oltre ovviamente a nutrirsi dei vivi, quello di riprendere le attività che svolgevano in vita, di ritornare al loro status di consumatori. Quindi c’è chi vuole del caffè, chi ha bisogno dello smartphone e persino le influencer degli odierni social network.

Ben presto, però, il film esce dai binari e rompe più volte la quarta parete, ad esempio con Adam Driver che ammette di aver letto il copione passatogli da Jarmusch, rivelandosi non solo un film di zombie/denuncia sociale, ma anche un divertente “gioco” di generi ed elementi diversi con attori cari al regista, come uno spassionato lavoro in famiglia. Elementi diversi, sì. Perchè oltre al più evidente Romero, qui, possiamo vedere anche Carpenter, gli horror americani con protagonisti un gruppo di ragazzi del college in viaggio, fantascienza, anche il Ghost Dog dello stesso Jarmush, con lo stralunato personaggio di Tilda Swinton.

Insomma, con I Morti non Muoiono Jim Jarmusch, a detto di molti, forse non ci regalerà il suo film migliore, ma si mette alla prova dandoci una sua (bizzarra, in senso positivo) versione di un genere (o forse una commistione di generi) inflazionatissimo dal cinema e dalle serie televisive contemporanee. Ne nasce un prodotto ottimamente fatto e, soprattutto, piacevole nel suo essere “fuori di testa”. Sicuramente da non perdere in questo 2019.

 

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