Il personaggio di Venom, ibrido umano-simbionte alieno molto amato dai lettori di fumetti Marvel, è sempre stato difficile da trasporre a livello cinematografico. Sam Raimi lo inserì nel suo Spider-Man 3, ma la quantità esagerata di antagonisti del film, unita ai suoi altri difetti ormai ben conosciuti, rese questa sua unica apparizione decisamente dimenticabile. Dopo molti anni di stand-by, il personaggio è infine tornato al cinema nell’omonimo film diretto da Ruben Fleischer. Il simbionte alieno, proprio come nei fumetti e nel film di Raimi, si unisce al giornalista investigativo Eddie Brock (interpretato da Tom Hardy), stavolta aiutandolo nella sua impresa per fermare i piani del folle miliardario Carlton Drake (Riz Ahmed).

Anche in questo caso, il risultato non è purtroppo stato all’altezza delle aspettative. Sebbene il talento ormai riconosciuto di Hardy riesca a manifestarsi anche in questo film, la sceneggiatura compensa ampiamente in negativo. Il ritmo dell’azione va dall’esagerata lentezza della prima parte di trama all’eccessiva velocità della seconda; la generale sciattezza di regia ed effetti speciali contribuisce a dare a Venom un lustro che non va oltre la mediocrità del cinefumetto a medio budget (che per il genere viaggia comunque intorno alla cifra più che dignitosa di 100 milioni di dollari).

Un altro importante difetto del film è in sostanza lo stesso che presentava un altro cinecomic anticipatissimo uscito nell’anno passato, ovvero Justice League di Zack Snyder. Entrambe le pellicole difettano infatti di coerenza interna: dopo una partenza dal tono serioso, il ricorso a battute e situazioni umoristiche aumenta sempre più, finché, giunti al finale, il clima che si respira diventa l’esatto opposto di quello che caratterizzava l’inizio.

Sony, proprietaria dei diritti cinematografici del personaggio di Venom e distributrice del film, possiede i diritti di oltre 900 altri personaggi dei fumetti Marvel, molti dei quali mai apparsi sullo schermo, ed ha in progetto di creare un proprio universo filmico che includa i più profittevoli. Uno di essi è stato inserito nell’immancabile scena post-crediti, rimarcando le intenzioni della produzione. Replicare l’impresa che Disney ha compiuto creando il Marvel Cinematic Universe è però tutt’altro che semplice, specie considerando il risultato deludente ottenuto con Venom, che pure aveva come protagonista un personaggio famosissimo.

Dato che ormai da anni i cinefumetti vanno pensati come parti di un insieme più grande (molto spesso a discapito dei singoli film e sempre a discapito del film come opera d’arte), non possono che tornare in mente i due film Warner pensati per dare il via all’universo filmico DC: Lanterna Verde (2011) e L’uomo d’acciaio (2013). Il primo fallì miseramente, il secondo riuscì permettendo però la produzione di tutti i pessimi film che lo seguirono. Tali similitudini tra Venom i film DC di questo decennio non possono che essere un segno di come l’Operazione Sony/Marvel non avrà probabilmente gli esiti sperati.

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