Triple Frontier è un film d’azione diretto da J. C. Chandor, distribuito da Netflix a partire dal 13 Marzo. Nel cast spiccano i nomi di Oscar Isaac, Ben Affleck, Pedro Pascal e Charlie Hunnam.

La triplice frontiera del titolo è il confine che unisce Bolivia, Brasile e Paraguay, teatro delle scene d’azione del film. I protagonisti sono un gruppo di ex militari tornati alla noiosa vita civile senza aver avuto una qualche ricompensa dal paese che hanno servito. C’è chi è costretto a vendere case per tirare avanti, chi ripete lo stesso discorso motivazionale centinaia di volte alle reclute, chi combatte nel circuito delle MMA e chi vende droga. Tutti hanno servito il loro paese per anni e si sono ritrovati con in mano un pugno di niente. Per questo, Pope, decide di convocarli e riunirli per un colpo: derubare un grosso narcotrafficante che, non fidandosi della banche, custodisce tutto il suo denaro in casa.

Triple Frontier può essere visto anche come una storia di punizione per l’aidità umana. I problemi che nascono, nel piano perfetto architettato da Pope, nel momento della fuga sono dovuti al fatto che non riescono a resistere alla tentazione di cercare di portare più soldi rispetto a quanto preventivato. Da lì l’aereo che cade per il troppo peso per poi essere spettatori di un sempre maggiore peggioramento della situazione, rischiando non solo la refurtiva ma anche la vita.

La pellicola presenta scene action ottimamente girate e dal buon impatto visivo, in questo Triple Frontier riesce alla grande facendo coinvolgere lo spettatore. La trama di per sé non è nulla di originale, ma questo è quasi in secondo piano in un film che si presenta ottimamente recitato da carismatici attori pienamente nelle parti, con scene adrenaliniche che non fanno mai perdere l’orientamento allo spettatore. L’azione ci viene mostrata così com’è, senza filtri e senza troppi effetti speciali o eccessive esplosioni, avviene tutto in modo diretto, anche le parti più drammatiche.

Triple Frontier inizialmente doveva essere diretto da Kathryn Bigelow, con Tom Hanks nel cast, prima di passare a Chandor. In ogni caso, il soggetto è di Mark Boal (abituale collaboratore della Bigelow), infatti si notano alcune somiglianze con progetti come The Hurt Locker e Zero Dark Thirty.

Per concludere, Triple Frontier si presenta come un film che poteva meritare di più del solo mercato casalingo. In ogni caso, pur senza osare troppo riesce ad uscire da quel catalogo di film mediocri e senza una degna conclusione di cui spesso ci avevano abituati le produzioni originali Netflix, con un buon coinvolgimento a livello di azione senza farci pesare le sue due ore e cinque minuti.

 

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