“WHAT YOU GONNA DO WHEN THE WORLD’S ON FIRE?” DI ROBERTO MINERVINI

MIGLIOR DOCUMENTARIO AL LONDON FILM FESTIVAL E MIGLIOR FILM AL FESTIVAL DI LA ROCHE-SUR-YON

 
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What You Gonna Do When the World’s on Fire? – Che fare quando il mondo è in fiamme? di Roberto Minervini – una produzione Okta Film e Pulpa Film con Rai Cinema, in coproduzione con Shellac Sud, in associazione con MYmovies.it – ha vinto lo scorso sabato 20 ottobre il premio come Miglior Documentario (Grierson Award) al 62. London Film Festival 
 
Per il presidente della giuria, il produttore due volte premio Oscar Simon Chinn (Sugar ManMan on Wire), il film di Minervini è “un documentario urgente e capace di far riflettere, che attraverso le sue straordinarie e sconvolgenti immagini in bianco e nero offre un’istantanea dura ed emozionante della vita degli afroamericani nel profondo Sud. Rivela, con intimità ed empatia, le vite di chi continua a combattere per la dignità mentre, dopo 6 decenni dalla nascita del movimento per i diritti civili, continuano le divisioni razziali e l’ingiustizia. Un racconto potente e sottile che è valso al film l’unanimità della giuria“.
 
Nello stesso weekend, in Francia, Minervini ha conquistato anche il 9. Festival International du Film di La Roche-sur-Yon, vincendo il Grand prix du jury Ciné+ come Miglior film del Concorso internazionale.
 
Dopo l’anteprima mondiale in concorso all’ultima Mostra di VeneziaWhat You Gonna Do When the World’s on Fire? – Che fare quando il mondo è in fiamme? ha proseguito il suo percorso internazionale partecipando – tra gli altri – ai festival di TorontoNew YorkLondra e La Roche-sur-Yon; prossimamente sarà presentato alla Viennale e al 59. Festival dei Popoli di Firenze (che dedicherà a Minervini una personale completa), per poi uscire nelle sale italiane nel 2019 distribuito da Cineteca di Bologna e Valmyn, in collaborazione con MYmovies.it.
 
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Estate 2017, una serie di brutali uccisioni di giovani afroamericani per mano della polizia scuote gli Stati Uniti. Una comunità nera del Sud americano affronta gli effetti persistenti del passato cercando di sopravvivere in un paese che non è dalla parte della sua gente.
Intanto le Black Panther organizzano una manifestazione di protesta contro la brutalità della polizia.
Una riflessione sul concetto di razza in America dal regista di Louisiana (The Other Side) e Stop the Pounding Heart.
 
Nei miei film precedenti ho raccontato storie del Sud americano che si sono svolte in forme inaspettate sotto i miei occhi. Ho documentato aree dell’America di oggi dove i semi della rabbia reazionaria e anti-istituzionale (cui il paese deve la presidenza di Donald Trump) erano già stati piantati, anche se in pochi si erano presi la briga di accorgersene.
Questa volta ho voluto scavare ancora più a fondo, alle radici della disuguaglianza sociale nell’America di oggi, concentrandomi sulla condizione degli afroamericani. 
Lavorando con diverse comunità africane americane della Louisiana meridionale, siamo riusciti ad avere accesso a quartieri e comunità di New Orleans off-limits per i più. Mi sono presto reso conto che la maggior parte delle persone era stata segnata da due pagine drammatiche della storia recente – le conseguenze dell’uragano Katrina del 2005 e l’uccisione di Alton Sterling per mano della polizia nel 2016 –, riconducibili entrambe alla negligenza istituzionale, alle disparità sociali ed economiche, al forte razzismo endemico.
Mossa dalla collera e dalla paura, la gente cercava un’occasione per raccontare a voce alta le proprie storie.
La mia speranza è che 
What You Gonna Do When the World’s on Fire? (Che fare quando il mondo è in fiamme?) susciti un dibattito necessario sulle attuali condizioni dei neri americani che, oggi più che mai, assistono all’intensificarsi di politiche discriminatorie e crimini motivati dall’odio. (Roberto Minervini)

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