Un affascinante viaggio alla scoperta di uno degli autori più enigmatici e geniali di sempre.

Fare un libro su David Lynch (geniale regista di classici come Eraserhead, Velluto Blu e Mullholhand Drive e della serie televisiva Twin Peaks) non è mai qualcosa di facile.
Intanto perché il regista di Missoula (Montana, USA) è sempre molto parco nel descrivere le proprie opere, e poi perchè poco si sa anche della sua stessa vita privata da cui prende spunto per realizzare i propri lavori, spesso con venature mistiche che partono dalla sua passione principale: la meditazione trrascendentale.

La vita di David Keith Linch, infatti, è una di quelle vite che si possono scoprire solo analizzando, di volta in volta, il suo excursus artistico, pur sapendo che la verità che si troverà in esso è solo una piccola, piccolissima parte del disegno generale del suo autore.

Un’opera certamente non semplice, dunque, quella di Valerio Monacò, giornalista e srittore italiano che ha raccolto, in questo volume, la summa di tutto il percorso artistico e di vita di David Lynch: David Lynch, il tempo del viaggio e del sogno filigranato, un libro che vale la pena di leggere se, anche una sola volta nella vita, si è rimasti affascinati dalle atmosfere oniriche e surreali dei suoi film.

Si tratta di un vero e proprio viaggio dentro la mente dell’autore di Twin Peaks, un viaggio affascinante in cui (tanto per citare l’auto-biografia dello stesso regista) “perdersi è meraviglioso“.

Non a caso, nelle due prefazioni iniziali del libro, si parte proprio dalle suggestioni che le sue opere evocano nella mente degli spettatori: l’autore del libro, in primis, ma anche del suo collaboratore storico Angelo Badalamenti, autore di quasi tutte le colonne sonore dei suoi lavori, il quale usa anche lui la metafora del viaggio e del sogno, binari paralleli da cui è impossibile discostarsi se si vuole affrontare nel complesso l’opera lynchiana.

È infatti l’interesse e lo stupore di fornte all’oscurità ad affascinare il giovane Monacò che guarda, nel 1991, una puntata di Twin Peaks alla televisione, la stessa oscurità in cui si riconosce il giovane Badalamenti che conosce, nella metà degli anni 80, David Lynch che gli propone di collaborare con lui ad un suo film, Velluto Blu. Ed è da qui, dalle suggestioni giovanili che parte anche il libro, descrivendo prima l’infanzia a Missoula del regista, e i primi passi all’Accademia di Belle Arti in cui il suo spirito artistico si forma contaminando linguaggi via via sempre diversi.

Da qui parte la parte più corposa di tutto il libro, nonché quella principale: partendo dai suoi primi lavori come regista all’Accademia di Philadelphia (i “sogni” come vengono poi chiamate tutte le sue opere) l’opera si divide in capitoli fino ad arrivare ai grandisuccessi cinematografici e televisivi.

In tutto questo lungo racconto è interessante notare come la vita e le opere di Lynch si mescolino sempre tra loro in un legame indissolubile. Le innovazioni tecniche (l’uso sapiente del sound desing, le creazioni in stop motion, l’uso della pixillation…) di cui è maestro e alchimista scaturiscono proprio dalle sensazioni rilasciategli dal suo vissuto.

Così, tra un aneddoto e l’altro si arriva al “dietro le quinte” dei più grandi capolavori del regista: a cominciare dal primo Eraserhead, passato in sordina durante i “Midnight Movies” a Los Angeles e diventato poi un cult successivamente dopo esseee stato riscoperto, fino alla “sponsorizzazione” di Mel Brooks per The Elephant Mansuo primo capolavoro di pubblico, e tutti gl ialtri classici del regista.

«Non importa quanto sia strana una storia, appena si comincia ad entrarci, si comprende che questo mondo ha delle regole e che
queste regole vanno rispettate». (pp. 36-37)

Fedele al credo del regista, secondo cui sarebbe bene non svelare troppo i segreti artistici e tecnici dei propri film (come ogni bravo prestigiatore), Monacò dice e non dice riguardo ogni singola pellicola, lasciando che siano i fatti più evidenti e la descrizione delle opere a dire tutto.

Un libro, dunque, che si adatta bene sia al cinefilo più incallito sia allo spettatore/lettore neofita che può apprezzare aneddoti e resoconti storici che mescolano, per l’appunto, la Storia con la S maiuscola (la Bomba atomica, l’omicidio Kennedy, gli anni 50 americani…) con quella minuscola di un giovane del Montana che ha fatto delle sue passioni e dei suoi “incubi” una forma d’arte.
Una storia inedita non solo di un regista e della sua visione artistica, dunque, ma anche uno spaccato dell’intero Novecento (al quale viene dedicato un intero capitolo a parte).

Il viaggio di Monacò prosegue seguendo la scia dei successi (e degli insuccessi, vedi il caso-Dune) del regista fino ad arrivare a quella che è la summa di tutta l’opera lynchiana, quel Twin Peaks che ha segnato la storia del mezzo televisivo, “la serie tv definitiva, la più originale e affascinante di sempre” (p. 95).

Questa rappresenta la parte (giustamente) più corposa di tutto il libro (anche per via del collegamento al film Fuoco cammina con me)  e riassume tutto quell oche sta dietro la scrittura e la compisizione di questa straordinaria opera.

L’ultimo capitolo del libro non poteva, infatti, che essere Twin Peaks (2017) prima analisi completa della discussa terza stagione dello show televisivo, un capitolo importante per capire tutta la mistica e l genio creatvio che sta dietro la concezione di questa serie televisiva che ha trasceso (e trascende tuttora) i limiti del piccolo schermo.

Nel mezzo un piccolo saggio sul rapporto tra david Lynch e la musica, parte fondamentale del suo percorso artistico , con i capitoli riguardanti il concerto-evento dei Duran Duran e le numerose influenze musicali.

David Lynch, il tempo del viaggio e del sogno filigranato di Valerio Monacò, edito dalla casa editrice NPE, è il libro definitivo (per ora) da leggere per capire l’opera del regist di Missoula, o semplicemente per distogliersi un attimo dalla dimensione del reale ed entrare in un universo magico e mistico in cui nulla è come sembra!

 

“Signore e signori, dall’oscurità dello spazio della sua mente:
DAVID LYNCH!” (p.22)

Illustrazione di David Lynch realizzata dallo stesso Valerio Monacò e inserita all’interno del volume “David Lynch, il tempo del viaggio e del sogno”, edito da NPE (tutti i diritti riservati).

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