Macho macho man! I gotta be a macho man! Scherzi a parte..la prima stagione della serie di Jack Ryan è piena di testosterone, un prodotto action-thriller interessante e dal puro intrattenimento. Certo, lo show è quasi in toto per il pubblico maschile in quanto le donne hanno una minima parte (rilevante ma minima) e poiché la storia ruota tutta attorno a Jack Ryan, indiscusso protagonista. Otto puntate che presentano un’unica storia, un lungo film, che si gode meglio visto tutto d’un fiato.

Il plot è molto semplice. Jack Ryan è un ex marine che ha combattuto in Afghanistan, mentre ora è un brillante analista della CIA. Esperto del mondo islamico, James Greer, scopre una cellula terrorista guidata dal rivoluzionario stratega Suleiman . Ryan, assieme al suo nuovo capo, tentano in tutti i modi di fermarlo.

Storia molto semplice ma ben sviluppata e caratterizzata. I personaggi non sono piatti in quanto vengono forniti background importanti, ancorati a sbagli del passato che tormentano le loro vite. Attraverso flashback scopriamo l’origine di questi “turbamenti” e, alla fine, sono coloro che giustificano le azioni dei protagonisti. Danno spessore e un profilo psicologico. Quindi le motivazioni sono ben delineate e sviluppate. Il più delle volte, i flashback sono presentati attraverso montaggi paralleli introdotti mediante analogie di inquadrature (mi riferisco a quando i due fratelli terroristi si liberano dagli americani e successivamente, per analogia di posa d’inquadratura, si capisce che in realtà loro erano i bambini dell’inizio della serie) e, via, brevi sogni ad occhi aperti che non lasciano dormire il buon Jack Ryan.

Nella serie, ogni personaggio ha un “trauma” del passato da lasciarsi alle spalle. James Green, il capo della sezione CIA dove lavora Ryan, è stato degradato per degli errori, mentre Jack Ryan si sente in colpa per qualcosa che è successo in Afghanistan.  Lo stesso Suleiman ha la sua parabola crescente: non è il classico terrorista senza scrupoli. Lui e suo fratello sono cresciuti con un’educazione occidentale, in Francia, e il suo percorso di trasformazione, da brillante economista (specializzato del mondo bancario digitale) a estremista, avviene in modo graduale. Puntata dopo puntata, scopriamo nuove cose su questi personaggi. Protagonisti con sfumature e che hanno un loro percorso di crescita. Inoltre, tutti loro hanno una morale ben definite e delineata.  Le relazioni tra personaggi si sviluppano consequenzialmente e non in modo forzoso.

Il personaggio di Jack Ryan è stato interpretato da ben quattro attori: Alec Baldwin, Harrison Ford, Ben Affleck e Chris Pine. Cinque film che non sempre hanno funzionato e caratterizzato a dovere Jack Ryan e, anzi, il più delle volte hanno reso il protagonista frammentato e disomogeneo. La seria tv, per via della sua durata, è più idonea a sviluppare in maniera uniforme la figura senza snaturale la fonte letteraria di Tom Clancy. In questa serie di Amazon Prime Video ci sono dei cambiamenti rispetto ai libri. La storia, ovviamente, viene rimodernata e attualizzata. Nei libri lui non ha combattuto in Afghanistan e la futura foglie Cathy è un’oculista e non una specializzata in virus pandemici. Piccoli ammodernamenti che non snaturato le caratteristiche principali dei personaggi. John Krasinski, dal volto umile e calmo, è bravo nell’incarnare la complessità di Ryan, rendendo credibile il passaggio dalla sedia d’analista della CIA ad “agente sul campo”.  Complessivamente, lo show è ben recitato e tutti fanno la loro parte in quanto ben scritti e con delle dinamiche fluide e incisive. I personaggi sono quasi in toto uomini e le uniche figure femminili di spicco solo Cathy e la moglie di Suleiman. Entrambe hanno il loro momento di gloria e, in alcune parti, il loro contributo si rivela fondamentale per portare avanti la storia.

Lo show televisivo sfrutta svariati generi: si va dalla guerra, al thriller al dramma. Ovviamente è principalmente un thriller di spionaggio ma le parti drammatiche si amalgamano bene con la storia presentata. Il tutto grazie ad una omogeneità narrativa con una diegesi che scorre in modo efficace.

Questa prima stagione di Jack Ryan si conferma un buon prodotto seriale. Intrattenimento allo stato puro con una storia di origini efficace e ben caratterizzata. Il protagonista principale viene attualizzato e reso più appetibile, dal punto di vista dell’azione. In particolare, viene reso bene il passaggio dalla scrivania al “campo”. Tutti i personaggi hanno una loro caratterizzazione psicologica e le motivazioni sono semplici, classiche ma fondamentali per renderle credibili e funzionali ai fini narrative. Alcuni punti di svolta, soprattutto nella seconda parte, sono ben congegnati e sviluppati. Oltre alla costruzione dei personaggi, un plauso va alla tenuta del ritmo. La serie si mantiene equilibrata, dosata e con vampate d’azione ben strutturate e ritmate. Complessivamente, Jack Ryan è un blockbuster seriale d’intrattenimento che colpisce e svolge in modo egregio il suo compito d’intrattenere.

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