Extinction è un film di fantascienza diretto da Ben Young con protagonisti Michael Peña e Lizzy Caplan distribuito da Netflix e fa parte di una serie di pellicole ritenute non idonee per l’uscita cinematografica e di cui la piattaforma ha acquistato i diritti.

La trama, alla base, è quella di uno dei più classici film in stile Guerra dei Mondi. Un imminente invasione aliena minaccia il genere umano e il protagonista dovrà portae in salo la sua famiglia attraverso una coltre di distruzione e morte, scontrandosi in prima persona più volte con l’invasore.

Il film è diviso in due parti. Nella prima, forse troppo breve, ci vengono presentati il protagonista, Peter, e la sua famiglia, oltre al suo luogo di lavoro, compresi i colleghi, tra cui il suo capo David interpretato dal Mike Colter di Luke Cage. Questa prima fase è caratterizzata, inoltre, dalla presenza di strani sogni premonitori nel protagonista, che anticipano quello che succederà di lì a breve. Nella seconda c’è la devastazione provocata da un misterioso invasore, che tanto misterioso, in realtà, non è. Infatti già dalla prima volta che ci imbattiamo nella visione di queste creature sconosciute notiamo un qualcosa di strano ma allo stesso tempo familiare. Qui, infatti, è dove si presenta il colpo di scena su cui verte l’intero film, con cui cerca di “sopravvivere” una trama forse leggermente troppo debole e priva di mordente fino a quel momento.

Uno dei maggiori problemi di Extinction è, infatti, la mancanza di suspence, in quanto la prima parte che dovrebbe accrescerci questa sensazione è, probabilmente, troppo breve e si conclude senza lasciarci quasi nulla, buttandoci direttamente nel concretizzarsi delle visioni del protagonista. Visioni che perdono quasi di importanza. Il regista avrebbe potuto, durante le prime fasi, innescarci una sorta di dubbio sulla lucidità di Peter invece di scaraventarci direttamente nella seconda parte del film, senza aver prodotto un’attesa che caricasse di mordente l’imminente invasione.

Inoltre Extinction cerca di reggersi in piedi tutto sul colpo di scena (che strizza l’occhio a Black Mirror) presente circa a metà pellicola, il quale sì, risolleva probabilmente un film che altrimenti sarebbe stato totalmente anonimo, puntando sulla tematica degli errori causati dall’emarginazione, però è comunque troppo poco per tenere in piedi una trama un po’ piatta e i cui fatti salienti si contano sulle dita di una mano.

Dopo il colpo di scena e il successivo chiarimento sui fatti il film non prende una posizione marcata tra l’invasore e l’invaso, così come il protagonista, ma si concentra sul voler proteggere i propri cari, sul tenere stretta e al sicuro la propria famiglia in una situazione estrema, in una guerra più grande di loro.

Il finale lascia aperta una porta per un eventuale sequel, se non addirittura per l’avvio di un franchise fantascientifico, la cui base, però, sembrerebbe un po’ troppo fragile.

Extinction, di cui vanno menzionati in ogni caso i buoni effetti speciali, è disponibile su Netflix a partire dal 27 luglio.

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