Dwayne Johnson, già celebre col vecchio nome da wrestler di The Rock e ormai star affermata della Hollywood contemporanea, si è dimostrato uno degli attori in grado di portare più spettatori al cinema, anche quando le trame dei film che interpreta risultano quantomeno discutibili. Skyscraper, scritto e diretto da Rawson Marshall Thurber, è uno dei film in questione. Johnson vi recita la parte di Will Sawyer, ex agente FBI ora ispettore della sicurezza per le infrastrutture, che deve salvare la propria famiglia intrappolata in un futuristico e gigantesco grattacielo, dato alle fiamme da un gruppo criminale con misteriosi obiettivi.

Già da queste poche parole è impossibile non pensare a due celebri film del passato, entrambi ambientati all’interno di grattacieli: L’inferno di cristallo (1974) di John Guillermin e Trappola di cristallo (1983) John McTiernan. Dal primo eredita gli elementi dell’incendio e della fuga, dal secondo la figura dell’eroe che penetra nell’edificio e la minaccia terroristica che egli deve affrontare al suo interno. Cosa differenzia un’opera come Skyscraper dai film appena nominati? La cosiddetta impostazione The Rock.

È ormai prassi infatti che un film nel quale Dwayne Johnson abbia un ruolo di primo piano voli necessariamente sopra le righe, presentando situazioni di rara improbabilità e, fortunatamente, evitando di prendersi troppo sul serio. L’impostazione The Rock può essere applicata a qualunque soggetto filmico, che si tratti di un film d’azione basato sulle automobili (la saga di Fast & Furious), un monster movie tratto da un videogioco (Rampage – Furia animale), il remake/sequel di un film fantastico d’avventura (Jumanji – Benvenuti nella giungla) o l’adattamento di una celebre serie tv d’azione (Baywatch).

Data l’efficacia di questo tipo di messa in scena, è stato più che logico utilizzarla per una trama inflazionata come quella di Skyscraper. Il risultato è facile da prevedere: un semplice palazzo diventa una struttura colossale e praticamente fantascientifica e il Will Sawyer di Johnson si rivela talmente forte e ingegnoso da far quasi sfigurare il John McClane di Bruce Willis, protagonista di Trappola di cristallo (oltre che di tutti i suoi sequel). Impossibile non menzionare le sue prodezze con il nastro adesivo, che nelle sue mani risulta più versatile ed efficace di qualunque utensile da escursione. Ammirevoli gli utilizzi della sua gamba prostetica, che gli permettono di trasformare il suo handicap fisico in un punto di forza. Infine, dato che Skyscraper non vuole farsi mancare nulla, nella battaglia finale cita persino il capolavoro di Bruce Lee I 3 dell’Operazione Drago (1973), ambientandola all’interno di una stanza piena di specchi.

Accettare che il film sia realizzato con l’impostazione The Rock, e quindi cercare di apprezzarlo nonostante tutte le esagerazioni, non cancella i suoi numerosi difetti: i cliché narrativi e tematici sono innumerevoli, e in generale sembra che nonostante Skyscraper cerchi di dotarsi di una veste più “contemporanea”, alla fine ricada negli schemi predefiniti per i film del suo genere. Nella seconda metà della trama questo aspetto risulta evidente: i tentativi di fuga della famiglia di Will, composta dalla moglie Sarah (Neve Campbell) e i figli Georgia (MacKenna Roberts) e Henry (Noah Cottrell) sembrano avere un lieto fine grazie anche all’aiuto del protagonista. Georgia tuttavia viene catturata dal gruppo terrorista nel palazzo, costringendo Will a una nuova impresa per cercare di salvarla, non diversamente da un qualunque Commando o Taken.

Ironia della sorte, nel momento in cui gli antagonisti penetrano nel palazzo e incontrano la famiglia di Will, essi definiscono la bambina una “principessa”, battuta alla quale lei ricambia definendosi “un re”. Che si tratti di un tentativo di elevarsi al di sopra di uno stereotipo spesso negativo come quello della principessa, o addirittura di superare i ruoli di genere (“re” al posto di “regina”), non ha importanza se rapportato agli eventi che avverranno in seguito. Georgia verrà rapita e, proprio come una principessa delle fiabe, attenderà il possente eroe in grado di liberarla. Considerato questo e tenuto conto della quantità di momenti pirotecnici e improbabili presenti nel film, possiamo dire che Skyscraper rappresenti un buon adattamento della saga videoludica di Super Mario, di certo migliore di quello uscito al cinema nel 1993.

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